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Per uscire dalla crisi cambiare in meglio la nostra società sulle orme della “Fratelli tutti”

La decisione assunta del Governo di prorogare anche per il 2021 la cassa integrazione straordinaria, senza oneri per le imprese, e di prolungare il blocco dei licenziamenti fino alla fine di marzo consente di dare sicuramente un minimo di serenità alle lavoratrici ed ai lavoratori. Va dato atto al Presidente del Consiglio Conte di avere compreso le ragioni e le preoccupazioni espresse in queste giornate unitariamente dal sindacato. La soluzione trovata a Palazzo Chigi, dopo un non facile negoziato, ci offre ora un respiro lungo e rasserena tante persone e tante famiglie che noi rappresentiamo. Ci consente di lavorare alacremente, fin dalla prossima settimana, per cambiare gli strumenti degli ammortizzatori sociali e delle politiche attive del lavoro che sicuramente si sono dimostrate fragile e deboli per tanti lavoratori.

Il fatto di essere riusciti a trovare questa intesa ci permette, dunque, di affrontare queste giornate difficili e complicate per il paese e nei luoghi di lavoro, a causa dell’aumento dei contagi, con uno spirito positivo, con un sentimento di speranza e di fiducia. E’ una scelta responsabile, un passo avanti fondamentale, frutto della capacità negoziale del sindacato. Rimangono aperte ,naturalmente, altre questioni importanti che abbiamo posto in queste settimane sulla legge di bilancio, su cui contiamo di avere nei prossimi giorni un confronto chiaro e produttivo con il Premier Conte e tutto il Governo. Dobbiamo discutere delle risorse insufficienti previsti nella legge di bilancio per il rinnovo dei contratti pubblici e per la legge sulla non autosufficienza.

Ci sono tanti problemi aperti che riguardano la grave situazione di emergenza del nostro sistema sanitario, la riforma fiscale, le richieste pressanti del mondo della scuola e dell’istruzione. Bisogna affrontare concretamente il tema delle politiche industriali, le tante vertenze aperte, le tutele per i lavoratoti ed i settori produttivi maggiormente colpiti dalle conseguenze della pandemia. Ma, soprattutto, dobbiamo fissare insieme le priorità sulla destinazione delle risorse del Recovery Fund, proprio per evitare la confusione che rischia di disperdere gli interventi.

Significa costruire insieme un percorso concreto per aprire prospettive di lavoro stabili per tanti giovani, soprattutto tante donne che sono fuori dal mondo del lavoro. Significa sbloccare finalmente le nuove infrastrutture per rendere più sicura la vita delle persone, investire seriamente nella formazione delle nuove competenze e nella digitalizzazione visto che in Italia le famiglie coperte dalla banda larga sono il 30%, il che vuole dire che il settanta per cento dei territori è fuori dalla civiltà e dal progresso. E rafforzare poi la nostra sanità pubblica, dopo tanti anni di tagli e di scelte sbagliate, utilizzando senza tutti questi tentennamenti anche i fondi del Mes, uscendo da questo dibattito politico asfittico ed inconcludente.

Scegliamo senza indugi il percorso di un “patto sociale”, che non è una parola astratta di cui bisogna avere paura, perché significa condivisione degli obiettivi, responsabilità reciproche, partecipazione alle scelte, coesione sociale. Una strada di dialogo e soprattutto di solidarietà che Papa Francesco ha indicato con la sua terza Enciclica a tutta l’umanità, “Fratelli tutti”, forse la sintesi del suo immenso Pontificato, per uscire dalla crisi profonda che stiamo tutti vivendo e cambiare in meglio la nostra società.

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