Il mestiere di conduttore radiotelevisivo mi ha portato spesso a pensare e fare scelte su cosa proporre in occasione di programmi ed eventi, sentendo sempre la responsabilità di quale effetto sulle “persone” avrebbe avuto ciò che avrei raccontato; si ha coscienza di parlare a “persone”, che in quanto tali puoi raggiungere via etere anche in momenti per loro molto difficili. Questo mio continuo assillo mi ha portato a scegliere sempre racconti di eventi positivi, di territori, tradizioni e storie “belle”, di atti buoni compiuti da uomini e donne. E posso garantire c’è ne sono tanti.
Nonostante ciò sono convinto che anche atti malavitosi o altre manifestazioni che nascono dal male, vadano portate a conoscenza della gente, ma mi preoccupa l’eccessivo affollamento su stampa e radio tv di notizie negative, di racconti inquietanti e analisi di ciò che di “brutto” accade nel mondo.
In un momento in cui la crisi attanaglia molti popoli del mondo, uno degli ingredienti indispensabili per la rinascita è sicuramente la positività’, insieme alla speranza e a un po’ di sana allegria. I mezzi di comunicazione hanno una grande responsabilità nel creare tale condizione.
Se io fossi un legislatore, obbligherei a una par condicio che preveda al fianco di ogni narrazione di atto terroristico un racconto di un intervento di volontari che si prodigano per il bene, accanto ad ogni sventura un racconto di una famiglia che nasce, vicino di ogni narrazione di cattiveria, uno dei tanti gesti di bontà che giovani e non fanno verso le persone sofferenti e sfortunate. Tutto sarebbe più piacevole per tutti, anche l’affrontare uno dei tanti momenti che inequivocabilmente la vita ci riserva.
Paolo Notari
Conduttore Rai