Purtroppo, ciò che paventavamo in riguardo all’inflazione si sta realizzando. In merito all’aumento dei prezzi, oltre al trascinamento del trend del 2022 sul 2023 pari all’8,1%, si sta facendo registrare un incremento clamoroso anche per l’anno in corso e si potrà arrivare al 7 – 8%. Quindi, in questo biennio, le famiglie italiane, hanno visto il proprio potere d’acquisto fortemente segnato da un tasso di inflazione pari al 15 – 16%. Oltretutto, come già registrato dall’Istat, anche a causa delle speculazioni in atto, si sono verificati forti aumenti dei prezzi dei carburanti, i quali stanno incidendo in misura determinante sui costi delle merci trasportate.
Inoltre, dal 1 di aprile, sono stati reintrodotti gli Oneri Generali di Sistema sui servizi Gas e Luce e, tutto ciò, porterà ad un deciso incremento del tasso di inflazione che farà registrare notevoli ricadute sulle famiglie italiane, causando un detrimento della qualità della vita delle stesse, e anche nell’intero sistema economico. Di fronte a tali dati, molte piccole imprese, l’artigianato e i processi di intermediazione, saranno lambite dall’inflazione che porterà con sé chiusure e cassa integrazione. Ciò è un male perché creerà un aumento del tasso di disoccupazione nell’intero paese.