Dal 2022 ad oggi, pur non avendo raggiunto i dati immediatamente precedenti all’inizio della pandemia, l’aspettativa di vita è aumentata, tanto da raggiungere la media di 80,6 anni. L’Italia, in questa particolare classifica di longevità in ambito europeo, è giunta al terzo posto ma, nonostante l’aumento delle fragilità e delle patologie croniche legate alla terza età, i posti letto nelle residenze sanitarie per anziani, ammontano a 19 ogni mille abitanti. Inoltre, sul fronte dei posti letto disponibili per l’assistenza a lungo termine, ci sono in media 18,8 posti letto ogni mille abitanti nella fascia over 65.
Questi dati devono farci riflettere: stiamo vivendo una fase storica permeata dall’emergere di nuove difficoltà sociali e, l’avanzare della speranza di vita, è un fattore di per sé molto positivo. Indica che, nel corso dei decenni, abbiamo saputo aumentare i livelli di cura e l’essere prossimi dal punto di vista sanitario e sociale ma, ad oggi, non possiamo permetterci di fare passi indietro su questo aspetto fondamentale. La presa in carico degli anziani e la tutela della loro integrità fisica e morale è fondamentale per ogni democrazia progredita. La società civile, insieme alle istituzioni, deve fare tutto il possibile per garantire un sistema sociale che metta sempre al centro la salvaguardia della dignità delle persone anziane, di cui, la buona salute, è il presupposto primario a cui dobbiamo fare fronte dotandoci di sempre maggiori e progredite infrastrutture sociali. Dobbiamo farlo per il bene di tutti noi, ma soprattutto per coloro che, grazie al loro impegno quotidiano, hanno reso grande questo Paese.