L’Italia è uno dei paesi al mondo in cui, l’aspettativa di vita, è più elevata tanto che, secondo l’Istat, oltre il 24% della popolazione residente, ha superato i 65 anni d’età con un’aspettativa media di vita alla nascita di 80 anni per gli uomini e di 84 per le donne. Tra coloro che si ritrovano a vivere nella Terza e nella Quarta età, con tutte le fragilità conseguenti, una preoccupazione che sta destando sempre più allarme, è quella delle truffe. In particolare, secondo le ultime rilevazioni della Banca Dati delle Forze di Polizia, gli anziani vittime di questo reato, sono oltre il 18% del totale e, tra essi, il 34%, è rappresentato da persone nella fascia d’età tra i 65 e i 70 anni, concentrate maggiormente in Lazio, Campania, Emilia-Romagna, Piemonte e Lombardia.
Questi dati, dietro a cui si cela la sofferenza di molte persone indifese, devono farci riflettere affinché, le azioni di tutela globale, possano essere incrementate partendo dal presupposto che, difendersi dalle truffe è possibile, adottando le misure di prevenzione adeguate. Le tecniche adottate dai truffatori sono subdole e, in genere, seguono degli schemi ricorrenti, tesi ad approfittare della fragilità emotiva e delle condizioni fisiche precarie delle vittime per carpirne la loro fiducia.
Molteplici casi di cronaca, ad esempio, citano le finte perdite di gas con cui, un sedicente tecnico, entra nell’abitazione, l’urgente pagamento di cauzioni o multe inesistenti oppure, in altri frangenti, un rimborso inaspettato. Ognuno di questi casi, può essere evitato mettendo in campo una proficua collaborazione tra le istituzioni e incentivando i momenti di sensibilizzazione e informazione della popolazione anziana e dei loro caregivers in merito al sempre più diffuso fenomeno dei raggiri.
La conoscenza di questi fenomeni e l’attuazione di sinergie tra le comunità e gli enti presenti sul territorio, potrà ridurre sempre di più questi odiosi reati che vanno a colpire la parte più debole della popolazione. Occorre però che, ogni cittadino, si impegni per non lasciare soli gli anziani, evitando così che essi possano essere vittime di truffe che vanno a fare leva sugli affetti e sulle fragilità. Così facendo, oltre ad arginare questa piaga, saremo in grado di dare un rinnovato senso al termine comunità, ponendo gli anziani al centro.