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Trenta denari dall’Europa

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Quanto deciso dal Consiglio Europeo straordinario convocato per affrontare il problema dei migranti, ha ancora una volta evidenziato come la nostra sovranità nazionale sia svenduta al migliore offerente per 30 denari, rinunciando di pretendere il rispetto concreto dagli altri Paesi dell’Unione Europea.

Una volta accadde il 22 marzo 2013, quando i nostri due Fucilieri di Marina furono rimandati in India per difendere gli interessi economici di ristrette lobby affinché potessero continuare a fare affari con Delhi. Valutazioni, peraltro, sconfessate dai fatti nel momento che il Premier indiano Modi, recentemente in visita in Europa, ha stretto relazioni economiche con Francia e Germania ed ha completamente ignorato l’Italia.

Ora l’ultimo atto che conferma come il nostro Stato sia ormai orientato ad accettare quel poco che viene concesso dall’Ue, per non innervosire i partner europei e per sopravvivere nel quotidiano. Il nostro Premier, infatti, si è dichiarato soddisfatto per quanto raggiunto in ambito Consiglio Europeo ed ha affermato che è stato compiuto “un grande passo in avanti”.

Quale sia il grande successo non è immediatamente comprensibile, come non è condivisibile l’entusiasmo del nostro Presidente del Consiglio. Infatti, l’unica cosa che l’Europa ha approvato è stato l’aumento dei fondi destinati a finanziare l’operazione Triton ed a confermare il rifiuto dell’accoglienza dei migranti, lasciando ancora una volta l’Italia sola ad affrontare l’emergenza.

Una soddisfazione che deriva, quindi, solo dall’annuncio che arriveranno quattro spiccioli per mantenere in atto il dispositivo aereo navale attualmente operativo, dimostrando ancora una volta che siamo disposti a chinare il capo di fronte a poche briciole rinunciando a pretendere che la “Holding Europa” riconosca come suoi confini le coste meridionali dell’Italia.

Con ridondanza è stato annunciato che i fondi saranno triplicati dimenticando però di chiarire che l’aiuto economico non arriverà tutto all’Italia ma sarà destinato a sostenere l’impegno anche delle nuove realtà che entreranno a far parte del dispositivo operativo di Triton (mezzi inglesi, tedeschi, francesi e lituani) e a retribuire altri funzionari di Frontex che sicuramente approfitteranno dell’occasione per consolidare le loro posizioni di burocrati impegnati a raccogliere unicamente dati statistici, disattendendo lo scopo istitutivo dell’Agenzia che dovrebbe coordinare il pattugliamento delle frontiere esterne aeree, marittime e terrestri degli Stati europei.

E’ quindi difficile condividere questo “orgoglio nazionale” per i risultati raggiunti. L’aumento dei finanziamenti, infatti, difficilmente potranno essere utilizzati anche per la gestione dei migranti sul territorio italiano e sicuramente non andranno a coprire i costi di ammortamento dei mezzi aeronavali italiani impegnati ormai da più di due anni quotidianamente in mare.

Quale sia il successo raggiunto dall’Italia non è chiaro. E’ invece palese come ancora una volta si confonda il successo politico con scarni ed incerti ritorni economici, confermando che il nostro Paese è ormai in svendita.

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