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Transizione verde: l’impegno dei giovani

Nella sua risoluzione 54/120 del 1999 l’Assemblea generale delle Nazioni Unite ha approvato la raccomandazione che il 12 agosto fosse dichiarata “Giornata internazionale della gioventù”, portando le questioni giovanili all’attenzione della comunità internazionale e celebrando il potenziale dei giovani come partner nella società globale di oggi. Naturalmente non si tratta della “Giornata Mondiale della Gioventù” (GMG) da poco vissuta da più di un milione di giovani a Lisbona, evento ecclesiale nato sotto il pontificato di Giovanni Paolo II. Il tema del 2023 è “Competenze verdi per i giovani: verso un mondo sostenibile” e sul sito dell’ONU troviamo: «Oggi il mondo sta intraprendendo una transizione verde.

Il passaggio a un mondo sostenibile dal punto di vista ambientale e rispettoso del clima è fondamentale non solo per rispondere alla crisi climatica globale, ma anche per raggiungere gli obiettivi di sviluppo sostenibile. Il successo della transizione verso un mondo più verde dipenderà dallo sviluppo di competenze verdi nella popolazione. Le competenze verdi sono “conoscenze, abilità, valori e atteggiamenti necessari per vivere, sviluppare e sostenere una società sostenibile ed efficiente nell’uso delle risorse”. Queste includono conoscenze e abilità tecniche che consentono l’uso efficace di tecnologie e processi verdi in contesti occupazionali, nonché competenze trasversali che attingono a una gamma di conoscenze, valori e atteggiamenti per facilitare decisioni ambientalmente sostenibili nel lavoro e nella vita».

A proposito di questo tema e della GMG, proprio alla vigilia del raduno, si è tenuto il Convegno internazionale sulla Cura del Creato intitolato “L’impegno dei giovani per l’ecologia integrale. Stili di vita per una nuova umanità”, per iniziativa della Fondazione Giovanni Paolo II per la Gioventù e del Dicastero per i laici, la famiglia e la vita. Il Manifesto finale è stato consegnato a Papa Francesco e affronta diversi sottotemi che i giovani estensori propongono ampiamente ai pastori e a tutte le persone che occupano posizioni di responsabilità nella nostra Chiesa, alle Chiese cristiane e a tutte le altre confessioni religiose, alle famiglie, al mondo dell’economia, della produzione, dell’imprenditoria, ai governanti e alla politica, al mondo della ricerca scientifica e tecnologica, alle istituzioni educative ed in particolare alle università cattoliche. Vista la vicinanza temporale delle “Giornate”, riportiamo gli impegni del “Manifesto”, consapevoli che usa in alcuni punti un linguaggio strettamente cristiano, tuttavia certi dell’universalità del messaggio nell’insieme e della capacità dei giovani di superare le barriere:

Rinnovare la nostra conversione ecologica personale e a fare spazio allo Spirito Santo affinché illumini la nostra riflessione e ispiri i passi da compiere. Siamo certi di essere amati e che questa vita e questo mondo siano un dono di cui prendersi cura. Attraverso la preghiera possiamo mantenere un legame significativo e vivo con Dio per purificare il nostro stile di vita.

Agire con urgenza come Maria. Vogliamo alzarci anche noi con determinazione, avviare nuovi processi senza procrastinare, ma evitando comportamenti superficiali e frettolosi.

Consumare responsabilmente. Vogliamo essere sobri nei nostri consumi, pensando a ciò che è veramente necessario, al benessere degli altri e alla sostenibilità della casa comune, favorendo la condivisione e il riuso dei beni. Preferiamo infatti condividere e riutilizzare i beni. Questo include i nostri trasporti, i nostri acquisti, le nostre attività di svago e il modo in cui eventualmente investiremo il nostro denaro.

Annunciare a tutti la buona notizia della tutela del creato. Vogliamo essere una Chiesa in uscita missionaria e diventare gli araldi di questa buona notizia della tutela del creato e diffondere le buone pratiche al riguardo. Le vogliamo rendere virali affinché raggiungano ciascun giovane. 

Collaborare e creare ampie sinergie con tutte le persone di buona volontà che condividono la nostra stessa preoccupazione, per prenderci cura insieme della nostra casa comune. Questo comprende le varie forme di impegno politico. Vogliamo essere certi che la voce di tutti sia ascoltata e che via sia una collaborazione più efficace fra livello globale e livello locale.

Informarci e formarci. Vogliamo rimanere vigili, con curiosità ed empatia per conoscere i dolori, le minacce, le gioie, le opportunità e le speranze che riguardano la nostra casa comune. Vogliamo acquisire quelle conoscenze che possano contribuire ad arginare la crisi ecologica. Vogliamo superare i pregiudizi nei confronti delle altre culture o delle persone che vivono in altri continenti, e imparare da loro.

Scegliere con cura le tecnologie buone da adottare. Vogliamo adoperare e promuovere il più possibile quelle tecnologie che sono davvero al servizio della persona umana e contribuiscono a migliorare la salute della nostra Madre Terra. E vogliamo farlo in modo umano ed etico, per vivere e abitare in modo cristiano il continente digitale.

Marco Pappalardo: