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Transizione ecologica: donne protagoniste

Il lavoro di analisi e proposta dal gruppo di lavoro Goal5 dell’AsVis in collaborazione con Lavazza e con il Muse a Trento, sono partiti da due convinzioni: la trasversalità dei 17 goal dell’agenda ONU e la loro interdipendenza a partire appunto dell’equilibrio di genere e intergenerazionali determinante per il raggiungimento di tutti gli obiettivi dello sviluppo sostenibile entro il 2030; la necessità di guardare alle donne ed alle nuove generazioni come agenti di cambiamento, anche nella costruzione di una società più giusta e che non lascia nessuno indietro, in particolare oggi anche alla luce dell’aumento delle diseguaglianze in atto. Una società capace di valorizzare il contributo di tutti e tutte è una società coesa e forte, generatrice di giustizia sociale. Siamo convinte che la transizione ecologica necessità la partecipazione di tutti ma passa anche dal protagonismo pieno delle donne e dei giovani. 

L’evento di questo anno ha potuto dimostrare con i contributi e le testimonianze, quanto donne e giovani siano fondamentali e resilienti, laddove sono coinvolti nei processi di cambiamento ed arrivano a ricoprire ruoli apicali nelle istituzioni e nelle imprese, favoriscono maggiore coesione sociale ed economica, rispetto dell’ambiente e della sostenibilità.

Inoltre abbiamo voluto focalizzare l’attenzione sul settore agricolo in Italia ma anche nel mondo, dove la presenza di donne è importantissima, ma è limitata la loro possibilità di incidere sulle strategie di sviluppo dei propri paesi e delle loro imprese perché nella complessità del settore sono poche quelle che ricoprono ruoli di responsabilità, spesso non hanno la proprietà della terra e dei mezzi di produzione. Inoltre, le difficoltà all’accesso al credito e alla formazione continua necessaria per utilizzare l’innovazione e la digitalizzazione.

Il gruppo di lavoro goal5 dell’Asvis, sta riflettendo su alcune proposte e le abbiamo condivise nell’evento a partire delle opportunità occupazionali che genererà il green job, alla luce del Pnrr, a nostro avviso diventa fondamentale incentivare ed orientare l’accesso alla formazione scientifica delle giovani a partire della valorizzazione anche delle ICT superando gli stereotipi. Utilizzare le risorse del Fondo per l’imprenditoria femminile per promuovere la nascita di imprese innovative e traguardate alla transizione ecologica; fomentare i percorsi di carriera femminili, in quanto, come dimostrato dalla ricerca del Cerved che è stata presentata, nelle imprese guidate da donne è più forte l’attenzione alla sostenibilità.

Si conferma l’esigenza di un piano per l’occupazione femminile che valorizzi il contributo alla transizione ecologica attraverso la riduzione del divario occupazionale di genere, nel quadro di una Strategia nazionale per l’occupazione Superamento del divario salariale (lavoro de ugual valore per tutte e tutti) Potenziare i piani per la qualificazione e l’aggiornamento professionale. Favorire il dialogo sociale e la contrattazione per garantire lavoro dignitoso e sicuro per tutti i lavoratori e le lavoratrici. Infine non va sottovalutato il ruolo importante delle donne come educatrici per lo sviluppo della cultura della sostenibilità.

Abbiamo chiuso questo importante evento con una alleanza con il gruppo di lavoro Giovani dell’Asvis per unire le nostre forze come protagonisti fondamentali della Transizione ecologica. Abbiamo poi insieme espresso la nostra solidarietà alle donne iraniane con il simbolico taglio di una ciocca di capelli per #DonneVitaLibertà in memoria di #MahsaAmini.

Liliana Ocmin: