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Tagli alla sicurezza sulla nostra pelle

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La minaccia forse non è imminente. E forse davvero, come si è affrettato a spiegare il ministro degli interni Alfano, il Vaticano – pure in cima alla lista degli obiettivi dei terroristi – non corre un pericolo immediato. Nessun segnale concreto, spiegano ancora dalla questura di Roma; solo un generico rischio dovuto all’indubbio prestigio che un’azione a San Pietro porterebbe ai jihadisti. In ogni caso, confermano dal Viminale, le misure di sicurezza sono state rafforzate. Ma proprio qui sta la nota dolente, solo a ricordare – in un Paese purtroppo dalla memoria cortissima – le polemiche di pochi mesi fa sui tagli alle forze dell’ordine. Dati alla mano, sono i sindacati di polizia a descrivere la triste realtà delle strutture chiamate a proteggerci dalla minaccia fondamentalista.

Di 80 mila uomini in meno in 5 anni e 260 presidi territoriali chiusi parla l’Ugl Polizia, raccontando le conseguenze del blocco del turn over: agenti che vanno in pensione e che non vengono sostituiti. Spiega il segretario generale del sindacato di categoria, Valter Mazzetti, che “Si tratta di una riduzione di uomini e mezzi che mette in serio pericolo l’efficacia del controllo del territorio, soprattutto in un momento così delicato. Come per la scuola, la sicurezza dei cittadini non è uno spreco da tagliare ma una risorsa per l’intera collettività su cui investire”. Di questi giorni anche la segnalazione del Consap, relativa ai giubbotti antiproiettile in dotazione agli agenti: acquistati nel 2005, sono ormai scaduti e la sostituzione è prevista non prima della fine del 2015.

Si parla, spiega la Consap, di circa 15, 20 mila giubbotti. E che dire delle macchine della Polstrada senza gomme termiche per la neve? La denuncia arriva dal Siulp e riguarda Cesena ma è indice di un metodo generalizzato. Lo stesso Siulp, pur lodando il nostro antiterrorismo, fra i migliori al mondo, a ragione chiede di tenere le spese per la sicurezza fuori dal patto di stabilità. Insomma, da destra a sinistra, sono gli operatori, i tecnici a chiedere investimenti. Il concetto è semplice: accorciare la coperta talvolta è molto rischioso. In Francia si è visto quanto.

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