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Stipendi e pensioni al palo: gli effetti (negativi) sugli italiani

Foto di Ibrahim Boran su Unsplash

Il potere d’acquisto, e i conseguenti consumi delle famiglie italiane sono in diminuzione. È necessario sottolineare che, negli ultimi anni, è soprattutto dal 2022, l’inflazione ha inciso molto negativamente sulle capacità economiche delle famiglie. Quest’ultimo è stato pari al 8,1% nel 2022 e al 5,7% nel 2023 e ciò però, non significa che l’inflazione è scesa ma, al contrario che, questi due valori, si sono sommati, gravando ulteriormente su una situazione già difficile. Diminuisce solamente la curva ascensionale ma, l’incremento dei prezzi, non si è fermato ma, attualmente, si è elevato ad oltre il 13%.

Gli stipendi sono al palo e le pensioni non vengono rivalutate come dovrebbe essere. Tutto questo si ripercuote in maniera molto negativa sulle famiglie. Ciò è al base della mancata crescita dei consumi e, in qualche caso, della loro discesa. Attualmente, ad esempio, ci sono molti anziani che non si curano più in quanto non hanno le possibilità economiche per farlo. In particolare, sul versante dell’odontotecnica e delle cure dentarie, a causa dei costi molto elevati, sono costretti a trascurare questo lato della loro salute correlato alla masticazione. Tutto ciò ci preoccupa molto, il calo del potere d’acquisto ha riflessi importanti sulla quotidianità delle famiglie ma anche sull’intero Paese, in particolare sul Pil e sulla produzione industriale in discesa. Occorre accelerare gli investimenti nei settori chiave nell’ambito del Pnrr e dell’imprenditoria per incentivare lo sviluppo complessivo dell’Italia di cui abbiamo molto bisogno.

Rosario Trefiletti: