Papa Francesco testimonia come solo uno stile di povertà e di solidarietà consenta alla Chiesa di essere la Chiesa di Cristo e del Vangelo. La finalità che emerge dalle parole e dallo stile di papa Francesco è quella di una Chiesa di “comunione”. E’ così che la gerarchia ecclesiastica, a tutti i livelli, può riconoscersi “al sevizio“. In latino è proprio “ministerium”. Che include il meno (minus) di fronte al più (magis) che è l’insegnamento, il “magistero”. Con la priorità quindi dell’intero “popolo di Dio“. Costituito da quanti, per il Battesimo, sono inseriti in Cristo. Divenendo così- per Lui, con Lui e in Lui- sacerdoti, profeti e pastori.
“Gesù non solo sta dalla parte dei poveri. Ma condivide con loro la stessa sorte”, sottolinea Francesco nel messaggio per la Giornata dei Poveri. “Questo è un forte insegnamento anche per i suoi discepoli di ogni tempo– aggiunge il Pontefice- Le sue parole ‘i poveri li avete sempre con voi’ stanno a indicarlo. La loro presenza in mezzo a noi è costante. Però non deve indurre a un’abitudine che diventa indifferenza. Bensì coinvolgere in una condivisione di vita che non ammette deleghe“.
La misericordia di Dio verso l’uomo è il segno più grande dell’amore per ogni sua creatura. Questo tratto distintivo è il più profondo nella dimensione della fede cristiana. Ed è costitutivo della Chiesa in uscita proposta da Francesco. Si tratta dell’aggiornamento della Chiesa in ascolto della storia del Concilio Vaticano II. La radice conciliare del pontificato di Jorge Mario Bergoglio è dunque profonda e vera. Così come la capacità di comunicare di Francesco in modo semplice ma nello stesso tempo mai banale, il messaggio di salvezza di Cristo al mondo.