Il 30 Agosto, in tutto il mondo, si celebra la Giornata Internazionale dei Desaparecidos, delle Persone Scomparse. Istituita su proposta della Federazione Latinoamericana di Associazioni di Familiari di Detenuti-Scomparsi (FEDEFAM), la sua origine risale al 1976, quando con un colpo di stato, in Argentina salì al potere Jorge Videla. Vennero sospese Costituzione e libertà civili e iniziò la dittatura. Oltre 30mila persone sparirono. Di loro non si seppe più nel nulla. Per anni le madri dei desaparecidos hanno protestato: ogni giovedì, riunite a Plaza de Mayo, a Buenos Aires, senza parlare, con un cartello o un fazzoletto bianco con la foto e il nome del caro scomparso. Solo nel 2006, il Consiglio dei Diritti Umani delle Nazioni Unite approvò il progetto della Convenzione internazionale per la protezione di tutte le persone dalla sparizione forzata. Nel 2010, dopo un lungo iter, fu approvata la Convenzione Internazionale Per La Protezione di Tutte Le Persone Dalle Sparizioni Forzate (governo.it) E venne istituita la Giornata Mondiale dei Desparecidos.
Oggi si stima che, solo in paesi come Argentina, Bolivia, Brasile, Cile, Colombia, Ecuador, El Salvador, Guatemala, Haitì, Honduras, Messico, Perù e Uruguay, sono circa 100.000 i desaparecidos. Tra loro, anche donne e bambini appena nati. Una piaga mai estinta: ogni anno, sono decine di migliaia gli scomparsi, gli assenti, gli invisibili, i cancellati, i desaparecidos. Tra loro ci sono migranti, rifugiati, sfollati, ‘talibé’, bambini di strada, vittime di tratta e molti altri. Non più solo in America Latina, ma in tutto il mondo: in Asia, in Africa, in Europa (in Bosnia Erzegovina, ad esempio). In alcuni paesi (in Cina o in Libia) il numero degli scomparsi non può nemmeno essere calcolato dato che non esistono denunce o dati ufficiali. Persino in Italia. Nei giorni scorsi, il Ministro della Giustizia, Marta Cartabia, ha firmato la richiesta di arresto provvisorio e di estradizione per tre ex militari cileni, Rafael Francisco Ahumada Valderrama, Manuel Vasquez Chahuan e Orlando Moreno Basquez, condannati in via definitiva all’ergastolo per l’omicidio e la sparizione di due desaparecidos italiani. La richiesta è stata inoltrata all’ambasciata italiana a Santiago del Cile.
Purtroppo, ancora oggi, sono molti i paesi che non hanno mai ratificato la Convenzione internazionale per la protezione di tutte le persone dalle sparizioni forzate. E tra questi ci sono paesi “sviluppati” (come Lussemburgo, Polonia, Irlanda, Danimarca e Finlandia).
Molti minori e molti migranti continuano a scomparire: di poche settimane fa la notizia di nove giovani scomparsi mentre erano in viaggio dalla Tunisia verso l’Europa. Di loro non si sa più niente. Se sono arrivati o se hanno smesso di contattare le proprie famiglie volontariamente. Oppure se sono morti nel tentativo di attraversare il Mar Mediterraneo su un barcone. Di loro resta solo un numero nei report dell’IOM.
Solo i loro cari conservano il ricordo di loro. Anche queste persone mostrano le foto di ragazzi. Di bambini. Dei loro cari. Nella speranza di sapere qualcosa dei nuovi desaparecidos.