Il solco di pace tracciato da Papa Francesco

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Il viaggio del Santo Padre in Asia e Oceania rappresenta una tappa fondamentale dell’attuazione dei bellissimi insegnamenti contenuti nell’enciclica Fratelli tutti tra cui quello fondamentale è rappresentato dalla promozione della pace tra i popoli e del dialogo interreligioso. Papa Francesco, con grande lungimiranza, si è fatto portavoce di un appello universale all’unità tra tutti i popoli condannando, insieme all’imam di Giacarta, la violenza perpetrata in nome di Dio. Inoltre, da questa visita, apostolica e diplomatica nello stesso tempo, stanno emergendo chiaramente due termini chiave, ovvero riconciliazione e dialogo attraverso quella che si potrebbe definire “fraternità del pluralismo”. A riprova di ciò, basti pensare che l’Indonesia, pur essendo il Paese a maggioranza musulmana più popoloso al mondo, nello stesso tempo, ha molte vocazioni religiose nella Chiesa Cattolica le quali, nella sola Italia, si traducono nella presenza di quasi 1700 sacerdoti e suore provenienti da quel paese.

Nel corso di questo viaggio, Papa Francesco sta ponendo con forza i temi della solidarietà, dello sviluppo sostenibile e del perseguimento della pace, sia all’interno delle Nazioni che nei rapporti internazionali. Questo impegno deve farci riflettere: l’epoca che stiamo vivendo è connotata da conflitti sempre più violenti, pertanto, il grande sforzo che il Santo Padre sta compiendo nel suo quarantacinquesimo viaggio apostolico, effettuato con eroismo all’età di 87 anni, deve essere seguito nella nostra vita quotidiana, senza se e senza ma, mettendo al centro di ogni politica la tutela della dignità della vita e di coloro che stanno vivendo un momento di difficoltà economica e sociale. Se saremo in grado di fare ciò, le giovani generazioni, potranno vivere nel solco di pace tracciato da Papa Francesco.