L’Intelligenza Artificiale, conosciuta anche con l’acronimo di A.I., rappresenta una delle tecnologie più in vista del nostro tempo e si basa su algoritmi i quali, attraverso l’uso dei più recenti ritrovati tecnologici, sono in grado di elaborare diversi dati, adattarsi a diverse situazioni e fornire alcune soluzioni negli ambiti più disparati. Questi nuovi orizzonti di sviluppo però, non devono mai essere disgiunti da alcuni principi etici, primo fra tutti la centralità della persona in ogni sua declinazione e soprattutto di coloro che, a causa di determinate patologie o dell’età avanzata, si trovano a vivere una condizione di fragilità. In questi ultimi casi, l’Intelligenza Artificiale, può essere un coadiuvante per incrementare la qualità dei servizi sanitari e di assistenza domiciliare, prevenire alcune patologie e personalizzare ulteriormente le cure.
Guardando al futuro a breve termine, si può intravedere la possibilità di incentivare le tecnologie per l’assistenza a distanza dei pazienti, attraverso un monitoraggio costante svolto tramite applicazioni e dispositivi indossabili, nell’ottica di consentire al personale medico uno strumento ulteriore di sorveglianza in tutto l’arco della giornata. Tutto ciò però, deve essere orientato alla prevenzione e alla diagnosi precoce, promuovendo allo stesso tempo il benessere delle persone e la loro salute, soprattutto in fasce di età molto critiche contrassegnate dalla maggiore emersione di fragilità fisiche e cognitive.
Tuttavia, occorre far fronte alla necessità improrogabile di rispettare sempre i diritti, la privacy e la dignità delle persone, proteggendo i loro dati sensibili e, al contempo, valorizzando sempre il rapporto umano diretto tra medico e paziente. In altre parole, quindi, ognuno di noi, ha il dovere di ricordare le parole di Papa Francesco che, su questo delicato tema, ha posto l’accento sulla necessità di “uno sviluppo etico degli algoritmi in cui si hanno i valori a orientare i percorsi delle nuove tecnologie”. Tale sfaccettatura, non può e non deve essere trascurata: lo sviluppo tecnologico, in tutte le sue declinazioni, diventa utile allo sviluppo dell’umanità nel suo complesso, solo se è uno strumento governato sapientemente, con l’obiettivo di incrementare il bene comune e, soprattutto, aiutare i cittadini più deboli.