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La scuola al G7 di Toyama in Giappone

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Foto di Kenny Eliason su Unsplash

Dopo il XIII Summit internazionale sulla professione docente, svoltosi a Washington, il Ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara ha partecipato a Toyama in Giappone alla riunione dei Ministri dell’Istruzione del G7. Nelle indagini comparative internazionali sugli apprendimenti scolastici (OCSE Pisa e IEA Timss e Pirls) i risultati ottenuti dagli studenti delle scuole giapponesi risultano da sempre ai primi posti, insieme a quelli dei coreani e di altri paesi orientali. Le classifiche si fondano sui risultati ottenuti nei test, che vengono concordati e predisposti da apposite commissioni tecniche internazionali e riguardano i livelli di prestazione raggiunti nelle principali competenze di base: padronanza della lingua materna (reading literacy), abilità di calcolo (numeracy), scienze (science skills).

A cosa si devono questi brillanti risultati? Alla migliore qualità degli insegnanti, ai metodi di studio, alla programmazione dei curricula, alla quantità di risorse investite? Banalmente si potrebbe rispondere: a tutti questi fattori insieme!

Tuttavia i fattori che incidono di più non hanno carattere strutturale ma culturale: il grande rispetto per gli insegnanti e per gli ambienti di apprendimento (che gli studenti curano e tengono puliti insieme ai docenti) e l’impegno nello studio, sentito non tanto come un diritto ma come un dovere, e che induce gli studenti e le loro famiglie (non solo quelle più agiate, ma in pratica quasi tutte) ad aggiungere alla scuola del mattino un doposcuola per tre, quattro e perfino sei pomeriggi alla settimana, senza escludere la domenica, in vista dei temuti esami finali di scuola elementare, media  e secondaria superiore, dal cui esito può dipendere l’iscrizione ai migliori corsi successivi, fino a quelli universitari.

Il Ministro Valditara, intervenendo per primo nella sessione di apertura, ha dunque sostenuto la centralità della personalizzazione degli apprendimenti, indispensabile per valorizzare i talenti di ogni studente, per non lasciare indietro nessuno e per dare a ciascuno l’opportunità di realizzare al meglio le sue potenzialità: lo strumento è ritenuto decisivo anche nella lotta alla dispersione scolastica. Ha nuovamente sottolineato l’importanza di ridare autorevolezza al ruolo dei docenti, di rimettere la professione docente al centro della società, puntando su qualità e formazione del personale docente. “Nell’incontro con l’Assistant Director General dell’UNESCO, Stefania Giannini, ho chiesto e ottenuto che la valorizzazione della professione docente venga inserita, come grande strumento di crescita culturale, tra gli argomenti in agenda della prossima Conferenza Generale UNESCO che si svolgerà a novembre a Parigi”, ha dichiarato il Ministro.

Egli ha poi sottolineato quanto sia fondamentale riportare la serenità nelle scuole dopo la pandemia, garantendo scuole non solo sicure ma anche accoglienti affinchè siano luoghi stimolanti di lavoro, di studio, di contrasto a ogni forma di violenza e bullismo. Ha altresì evidenziato l’importanza della cultura digitale annotando che va tuttavia governata. Ha posto inoltre l’accento sulla necessità di portare la cultura del lavoro nelle scuole e sul ruolo dell’istruzione professionale: è opportuno dare spazio a docenti esterni dove manchino adeguate specializzazioni, garantire l’alternanza scuola-lavoro e l’apprendistato. L’economia del futuro è sempre più un’economia del trasferimento di conoscenza, da qui la centralità dell’istruzione come trasferimento di competenze e conoscenze per stimolare la crescita sociale ed economica. Infine, il Ministro ha concluso il suo primo intervento insistendo sulla necessità di creare una grande alleanza per l’istruzione, anche a livello internazionale, per ridare centralità alla scuola.

Successivamente, nella sessione del G7 dedicata al ruolo delle scuole nella società a seguito della crisi pandemica, Valditara è intervenuto con particolare attenzione sul tema dell’intelligenza artificiale, tanto importante quanto delicato poichè il ruolo del docente resta comunque insostituibile. Il docente deve essere formato per governare l’intelligenza artificiale. La scuola è innanzitutto una comunità che valorizza la persona dello studente e in cui le relazioni umane sono fondamentali: una scuola che deve contrastare il bullismo e il cyberbullismo valorizzando la centralità della persona. Infine, ha sottolineato l’importanza della mobilità studentesca come strumento non solo per lo scambio di conoscenze ma anche per lo sviluppo di valori comuni.

E, a margine della seconda giornata di lavori, Valditara ha avuto un intenso scambio di vedute con la Ministra giapponese, Nagaoka. Il Ministro ha messo sul tavolo la proposta di aprire agli studenti giapponesi l’accesso agli ITS (Istituti Tecnici Superiori) per sviluppare la cooperazione bilaterale sull’istruzione tecnica superiore; la collaborazione tra imprese italiane e giapponesi nella formazione tecnica superiore nei settori chiave di rispettivo interesse; il potenziamento dello studio della lingua italiana in Giappone. La Ministra ha manifestato il suo interesse alle proposte avanzate rendendosi disponibile a svilupparle concretamente. Nel ringraziare la presidenza giapponese per l’eccellente organizzazione del G7, il Ministro, nella conferenza conclusiva dei lavori ha salutato – come migliore auspicio per la ricaduta dei lavori svolti – la notevole sintonia nelle riflessioni e nelle valutazioni che è emersa dal confronto tra i vari Stati.

Annamaria Bax: