L’agricoltura italiana svolge un ruolo determinante per la crescita economica del nostro Paese. Il lavoro quotidiano di molti agricoltori è imprescindibile per l’incremento del nostro Pil e per la valorizzazione delle aree rurali dell’Italia intera. Si pensi che, ad esempio, i dati provenienti dal comparto hanno confermato che, solo per il periodo di Natale 2023 e Capodanno 2024, il commercio estero italiano, ha raggiunto complessivamente un volume di 5,3 miliardi di euro, in aumento del 6% rispetto allo scorso anno, ed in ciò, il comparto agroalimentare, ha svolto un ruolo fondamentale. L’anno appena iniziato vedrà il settore agricolo in prima linea nella valorizzazione del Made in Italy e in una tipologia di impresa dallo spiccato valore etico che vede la figura dell’agricoltore messa al centro in qualità di fedele guardiano della “Casa comune” e della tutela della biodiversità.
Le sfide che ci attendono in questo nuovo anno sono numerose: il ricambio generazionale in agricoltura rappresenta una delle maggiori necessità per il settore ed è riconosciuto come un obiettivo imprescindibile nell’agenda politica europea. Tale priorità è riconosciuta anche dalla Pac, ovvero la Politica Agricola Comune, che ha sottolineato il ruolo fondamentale delle giovani generazioni per la rivitalizzazione delle aree rurali, attraendoli a questa nobile professione attraverso una serie articolata di interventi di sostegno. In linea generale, occorre impegnarsi per favorire la qualificazione e la stabilizzazione del lavoro nel settore agroalimentare, un ambito cruciale per il Made in Italy.
Bisogna quindi trovare strumenti più idonei per l’inserimento lavorativo che valorizzino il talento e la professionalità delle persone, riducendo la precarietà e aumentando la stabilità. Solo così si potrà favorire la qualità del lavoro e la crescita sostenibile del settore agroalimentare italiano di fronte ai cambiamenti climatici e sociali che si acuiscono sempre di più.
Vorrei che, nel 2024 che stiamo iniziando a percorrere, venga ricordata da tutti gli operatori del comparto agroalimentare, la bellissima frase che Papa Francesco ha pronunciato agli agricoltori nell’anno appena terminato: “Il lavoro agricolo va concepito come una vocazione e come una missione”. Solo agendo così potremo consegnare un mondo migliore ai nostri figli.