Papa Francesco, vedendo i diversi conflitti sparsi nel mondo, ha spesso parlato di “Terza guerra mondiale a pezzi”. Ho studiato la fisica nucleare e ciò mi ha insegnato che, l’esplosione, avviene quando si fa massa critica, ovvero nel momento in cui, i vari pezzi di uranio o plutonio si avvicinano facendo prevalere la forza nucleare. Questo principio della fisica, ad oggi, in considerazione dei numerosi conflitti armati in atto, deve essere applicato per evitare che le guerre locali si saldino dando vita ad una ulteriore deflagrazione su scala maggiore e sforzarsi per favorire i processi di pace.
Il ruolo dei cristiani che, come noi italiani, si trovano in mezzo a questa “guerra a pezzi” è quello di essere operatori di pace a tutti i livelli in cui si trovano, favorendo il dialogo e il disarmo reciproco, partendo da quello nucleare, tra le opposte fazioni. I cristiani che si trovano nei luoghi della guerra, quindi, devono cambiare il paradigma delle armi, operandosi per attuare un’opera di conversione in dettato di pace.
I leader delle grandi potenze mondiali devono agire per operare un disarmo effettivo a tutti i livelli. Se questo obiettivo non verrà portato avanti, l’esito finale che tutti hanno davanti agli occhi, è la distruzione reciproca. La potenza delle armi che si sta diffondendo è tale da sovrastare ogni altra mediazione diplomatica quindi, per arrivare alla pace il primo passo è il disarmo.