La valutazione che la crisi economica che dal 2008 ha investito la società occidentale e Italiana, sia stata originata da cause di tipo morale e non solo economiche è condivisa da numerosi esperti ed è stata anche, più volte ed opportunamente, ribadita dal magistero ecclesiale e dall’Osservatorio della Dottrina sociale della Chiesa cattolica.
I problemi economici ed etici si intrecciano formando un nodo gordiano: non si risolvono i primi se non insieme ai secondi o viceversa. Quelli causati dalla Finanza nella società non sono indipendenti dai comportamenti etici degli operatori finanziari. Negli ultimi quattro anni sono stato negli Stati Uniti, per aggiornamenti su programmi di Formazione universitaria per Manager e in particolare su temi come Business&Ethics.
Dei contatti e incontri più recenti, mi soffermo su quelli che ho avuto di recente alla Catholic University of America (Cua), diretta dal Rettore Prof. Andrew Abela.
Colpisce positivamente il Manifesto della Cua che dichiara subito senza ambiguità che “la nostra scuola è diversa dalle altre perché ha una missione molto chiara; questa missione è presentare la dottrina sociale cattolica e aiutare il mondo delle imprese a capire come attuarla in modo che possa essere di beneficio alle organizzazioni imprenditoriali, alle persone che vi sono impegnate e alla società nel suo complesso“.
Tali affermazioni sono correnti e in continuità con la tradizione che la Chiesa cattolica, per più di 100 anni, abbia sviluppato un corpo di pensiero ricco e profondamente radicato sulla giustizia economica e sociale. Recentemente, Papa Francesco ha richiamato gli uomini d'affari chiedendo loro di trovare nuovi modi per creare posti di lavoro e incoraggiare l'imprenditoria.
Chiamando l'impresa una “vocazione nobile“, il Pontefice ha sfidato i professionisti e gli economisti a lavorare per costruire organizzazioni e economie sostenibili, giuste e vantaggiose per tutti.
In pratica, alla Cua si insegna che i principi della dottrina sociale cattolica non si oppongono al capitalismo o all'economia di libero mercato. Al contrario, sono pratiche, utili, linee guida visionarie su come utilizzare risorse e costruire organizzazioni che consentano alle persone e alle società di crescere in un'economia libera.
Ci sono quattro principi fondamentali.
– La dignità della persona umana.
Questo è il principio fondamentale della dottrina sociale cattolica e si applica a tutte le persone in ogni circostanza e ogni fase della vita. Nel Manifesto della CUA si dichiara che “Il nostro obiettivo a lungo termine è quello di avere dei CEO che sappiano riconoscere che la persona è lo scopo di un'impresa, e non il dollaro ovvero il solo profitto, a prescindere. Focus sulla persona, e poi i dollari seguiranno”
– Sussidiarietà.
Si insegna a spingere la decisione in giù per quanto possibile in qualsiasi organizzazione affinché le persone possano espandere la propria dignità facendo decisioni che dovrebbero essere realizzate correttamente.
– Bene comune.
Questo principio ricorda ai giovani di sapersi vedere un giorno come amministratori della ricchezza che contribuiscono a creare, e non dei semplici e orgogliosi proprietari.
–Solidarietà.
Il Prof. William Bowman, Preside della Busch School of Business And Economics, così si esprime: “….mi piace definire questa idea come 'tutto per tutti'. Nel mondo degli affari, ciò potrebbe significare che ci impegniamo a prestare attenzione a come possiamo lavorare con tutti gli stakeholder di un business- fornitori, clienti, azionisti, dipendenti e la comunità stessa – ed essere sicuri che ciò che facciamo sia davvero che stiamo cercando di aiutare tutti ad avere positivi risultati”
Alla Cua si insegna a integrare questi principi in tutti gli aspetti del business – contabilità, economia, finanza, gestione, marketing e così via – in un modo che non diminuisce l'eccellenza accademica e professionale, ma si solleva l'intera impresa ad un livello superiore.
A nostro avviso si tratta di un approccio innovativo, imprenditoriale e rigoroso per insegnare affari e economia.
Così i colleghi della Cua possono affermare che: “I nostri studenti e laureati sono prova viva che l’approccio d’insegnamento funziona, ispirando la loro realizzazione sia nel periodo universitario sia in futuro, sul posto di lavoro e nella società in generale”.
E' poi certamente un grande vantaggio, per gli studenti della Busch School of Business And Economics della Cua, quello di studiare a Washington, Dc, dove si trovano strutture molto attrezzate e molte opportunità a disposizione: stages, leader di livello superiore e imprenditori economici, disponibili a incontrarsi in eventi della Cua, opportunità di lavoro che abbondano in questo settore. Si tratta di fattori che offrono un concreo vantaggio competitivo.
Gli studenti, la facoltà e il personale della Busch School of Business And Economy si sforzano di crescere come persone di integrità e virtù e i risultati lo dimostrano, in quanto riteniamo che la stragrande maggioranza condivide quanto è dichiarato nel Manifesto e che si conclude con l'invito a far parte di questa impresa emozionante e ispiratrice.
La dichiarata presentazione nel Manifesto della Cua che la Dottrina Sociale Cattolica, un tema formativo fondamentale per i giovani che aspirano a diventare futura classe dirigente, ci spinge dunque a chiedere ai Responsabili delle Università Cattoliche in Italia e in Europa, là dove questa dichiarazione sull’utilità della Dottrina Sociale Cattolica, appare più sfumata se non assente, se non sia ormai urgente un confronto in rete tra le Università Cattoliche su questo importante tema. Dall’Italia, da Milano e da Roma, dove abbiamo la posizione privilegiata di avere vicino la sede del Magistero della Chiesa Cattolica, si potrebbe attivare questa iniziativa, nel rispetto delle autonomie dei programmi formativi e culturali nei vari Paesi.
Si potrebbe concorrere a realizzare ovunque l’obiettivo che un collante così fondamentale per principi e valori etici non sia insegnata e finalizzata in un modo molto diverso alle latitudini delle differenti Università nel mondo dell’era digitale.