Abbiamo giudicato irresponsabile la caduta del governo. Ci sono diversi problemi attualmente, al netto della pandemia con tutti i drammi che continua a provocare, lo sviluppo economico, l’applicazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, ossia dei 230 miliardi da investire, per i quali vi sono tempistiche ben precise. Qualora dovessimo sbagliare corriamo il rischio di non avere queste risorse finanziarie molto importanti. Ci sono poi le problematiche ataviche del nostro Paese, ossia le strutture che devono essere rinnovate, l’aiuto alle famiglie per quanto concerne gli aspetti legati all’energia, gli investimenti legati alle energie alternative e gli approvvigionamenti di gas e petrolio.
Non dimentichiamo che, in aiuto a tale disastro, è arrivata anche la siccità, la quale comporterà costi in più per quanto riguarda le materie agroalimentari e la spesa quotidiana delle famiglie italiane. La situazione è molto grave e non ci voleva affatto l’interruzione della legislatura. Avremo invece dovuto insistere per tutte le gravi questioni che dobbiamo affrontare e risolvere. Naturalmente ci batteremo affinché anche il governo, che svolge solo l’amministrazione corrente e non ha poteri amplissimi d’intervento, agisca sulle varie questioni. Non ultima quella dei carburanti: il 18 agosto cessa la detassazione di 30 centesimi, che ha portato un po’ di sollievo alle famiglie e agli automobilisti. Tutti questi aspetti rischiano di essere ritardati o, in caso malaugurato, possono anche essere cassati perché non rispettano i tempi previsti dal Pnrr e, pertanto, l’Europa ci potrebbe anche sanzionare. Ecco perché sono molto preoccupato e dovrebbero esserlo anche coloro che hanno responsabilità istituzionali, perché dovrebbero essere i primi a salvaguardare il benessere delle famiglie e non allargarne il disagio.
Ci auguriamo che alcune delle manovre messe in atto vengano reiterate. Sto parlando delle questioni relative alla detassazione delle bollette, perché sappiamo che sono stati tolti gli oneri generali di sistema, abbassata l’Iva sul gas al 4% e i 30 centesimi sui carburanti. Ci auguriamo che, tali misure, non terminino a settembre o ottobre, ma almeno arrivino fino alla fine dell’anno. Non dimentichiamo che, entro la fine del 2022, bisogna fare la legge di bilancio, fondamentale per gli investimenti. Un altro auspicio che non è stato realizzato e di cui continueremo a chiedere la realizzazione, è l’azzeramento dell’Iva sui generi di prima necessità che, attualmente, si trova al 4%.