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Riconoscere i diritti, tutelando i più deboli: ciò che ci rende umani

Foto © Vatican News

La Giornata Mondiale dei Diritti Umani si celebra ogni anno, a partire dal 1950, nel quale la risoluzione 423 del 10 dicembre, ha voluto ricordare il giorno in cui l’Assemblea Generale ONU ha adottato la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani nel 1948. Questo documento ha una portata epocale ed enuncia i diritti inalienabili che tutti possiedono in quanto esseri umani, senza distinzioni di razza, colore, religione, sesso, lingua, origine, nascita o opinioni di alcun genere ed è stata posta a fondamento del sistema globale di protezione dei diritti umani su cui, ogni cittadino del mondo, deve poter fare affidamento.

In particolare, in questo periodo storico molto complicato, fortemente connotato da conflitti sempre più frequenti e crescenti povertà occorre compiere ogni sforzo per la pace e per la tutela dei diritti umani in ogni parte del globo. In particolare, l’incremento delle disuguaglianze sociali, è un fattore che lede fortemente i diritti umani di ogni cittadino ed è dovere di ognuno impegnarsi per ridurle fortemente fino ad annullarle. Serve però l’apporto di tutti noi, affinché si mettano al centro la fraternità e la tutela della “Casa comune” che hanno insite in loro il rispetto dei diritti umani. Le Acli, da sempre, si impegnano a 360 gradi nella vicinanza alle persone più fragili e, di conseguenza, maggiormente soggette a fattori che, potenzialmente, sono in grado di ledere i diritti umani.

Questi motivi quindi, ci hanno indotto, in Lombardia, a dare vita, nel prossimo 2024, ad una nuova edizione del progetto “Over” che, con varie azioni, si porrà l’obiettivo di ridurre le disuguaglianze sempre maggiori, anche nella nostra regione. Ciò che deve ispirare l’azione dei governanti e della società civile ad ogni livello è il pensiero che, Papa Francesco, ha recentemente riassunto così: “Riconoscere i diritti, tutelando i più deboli, è ciò che ci rende esseri umani”.

Martino Troncatti: