Le motivazioni degli scioperi di questi giorni sono legate al caro carburante. Naturalmente, ciò che noi auspichiamo, è che non si diano ulteriori disagi alla popolazione, la quale è già colpita dall’aumento dei prezzi, dei beni di prima necessità e che quindi si cerchi di fare di tutto al fine di portare sollievo a quella che è una gravissima situazione in cui – non solo gli autotrasportatori ma anche gli automobilisti, le famiglie e i processi di trasformazione industriale – stanno subendo un aumento speculativo dei prezzi di benzina e gasolio. Quindi, ci sia un’azione, da parte del governo – il quale oltretutto ha dichiarato essere questi aumenti speculativi – e di conseguenza intervenga con una manovra che si può fare ed anzi è già stata fatta nel nostro paese nel 2008, ossia il non ricavare di più, da parte dell’Agenzia delle Entrate, nella tassazione sui carburanti. Ciò è una prima cosa da farsi e quindi auspichiamo che non ci sia poi lo sciopero degli autotrasportatori. Invito le famiglie a non fare accaparramento di beni e di prodotti nei supermercati, non ce ne motivo, anche perché lo sciopero non è ad oltranza e quindi gli stessi supermercati, hanno ancora beni di prima necessità e non solo, stoccati nei vari magazzini, di conseguenza invitiamo le famiglie a non farsi prendere dal panico e dalla paura e a non fare incetta di questi beni per metterli poi in frigorifero sapendo che, molti di questi, non essendo consumati, contribuiranno allo spreco alimentare. Serve una soluzione per gli autotrasportatori ma, nello stesso tempo, alle famiglie di non fare quello che in alcuni casi si sta facendo, ossia un accaparramento dei beni.
Gli aumenti per una famiglia media – se l’inflazione continua ad incrementare e anzi, a tal proposito, noi auspichiamo che vi sia una frenata delle speculazioni con un intervento da parte degli stati e dei governi – saranno di circa di 2700 euro annui a famiglia, sarebbe un colpo micidiale alle stesse che già hanno dovuto soffrire per quanto riguarda la pandemia nonché la caduta economica del paese e non ce lo possiamo permettere. Inoltre, qualora l’inflazione continuasse la sua corsa, il denaro costerebbe ancora di più e ne pagherebbero le conseguenze sia i mutui che sono stati contratti dalle famiglie e non solo, ma anche del costo del denaro al fine di fare gli investimenti necessari per lo sviluppo economico. Naturalmente questo comporterebbe l’aumento del costo degli investimenti ma anche una diminuzione del loro valore portando meno lavoro di quello di cui noi avremmo bisogno, ecco perché trovo assolutamente grave la situazione e bisogna fare di tutto per far sì che tutto ciò non avvenga.
Ci sono varie misure da attuare. Quelle difensive, ossia visitare più luoghi per verificare quali sono i meno cari oppure, per quanto riguarda l’energia, si potrebbero seguire i consigli che abbiamo sempre dato per risparmiare sull’energia stessa, ossia quello di poter abbattere di un grado o due la temperatura delle case, il non utilizzare le lavastoviglie fino a quando non sono piene oppure non mettere i panni ad asciugare sui termosifoni. Sono però tutte misure difensive che abbiamo già detto negli anni scorsi per evitare gli sprechi ma non è sufficiente, bisogna invece intervenire soprattutto sulle materie energetiche, facendo accordi con altri stati al fine di diversificare le fonti di approvvigionamento. Questa è una misura che il governo sta pensando, bisogna che lo stesso acceleri tale processo e veda come si può risparmiare nei grandi processi di trasformazione, soprattutto industriale, per superare sprechi e complicazioni, le quali ci sono sempre state. Tali misure sono difensive, sarebbe però opportuno che intervenga in maniera strutturale per abbattere le tassazioni che ci sono sui vari prodotti acquistati, a partire soprattutto dalla tassazione micidiale del 22% sui carburanti