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Progetto Smart Release: in cosa consiste e qual è lo scopo

È attualmente in corso, non solo in Italia ma in tutto il mondo, un vivace dibattito sulle politiche di quarantena che presentano aspetti non solo sanitari ma anche politici, economici e sociali. Il progetto pilota SMART Release è il più grande studio di coorte condotto nella popolazione mondiale sull’impiego di un particolare test rapido antigenico SARS-CoV-2 a livello di comunità. L’obiettivo dello studio, prospettico di coorte, è stato quello di valutare i test antigenici effettuati a cadenza giornaliera come alternativa all’effettuazione della quarantena di 10-14 giorni per i contatti stretti di persone con casi noti di COVID-19 o con infezione.

I risultati della ricerca condotti in 1.657 partecipanti, hanno permesso di identificare 34 casi di COVID-19, essendo 3 ulteriori casi sfuggiti al rilevamento da parte del test. È interessante peraltro notare che con questo approccio di test giornalieri si è evitata la perdita di un totale di 8291 giornate lavorative, che sarebbe invece avvenuta con un regime di quarantena. Gli autori dell’articolo concludono che questi test giornalieri sono stati ben tollerati da parte dell’utenza ed hanno permesso di sostenere l’attività lavorativa in periodo pandemico, con riflessi positivi sull’economia. Sempre per ridurre al minimo gli effetti della pandemia rappresentati, in questo caso dalla chiusura delle scuole, si è sviluppato un modello matematico basato sulla trasmissione di SARS-CoV-2 in ambito scolastico.

Il modello, che considerava in parallelo esecuzione di test diagnostico e vaccinazione, è stato costruito nel momento in cui circolava la variante Delta e sulla base della copertura vaccinale in Europa che era presente a metà settembre 2021. I test effettuati regolarmente sono in grado di ridurre i giorni di scuola persi dagli studenti fin all’80% rispetto alla chiusura delle lezioni attuato dopo l’identificazione di casi. Inoltre, una copertura vaccinale, seppur moderata, rappresenta un controllo aggiuntivo a quello dei test migliorando ulteriormente il beneficio per prevenire la chiusura delle scuole. Dal momento che la circolazione del virus continuerà anche nei mesi prossimi con un innegabile rischio di chiusura delle scuole, secondo questo modello matematico, l’estensione della copertura vaccinale negli studenti, integrata da test diagnostici regolari, sono elementi essenziali per mantenere aperte le scuole soprattutto in presenza di varianti virali altamente trasmissibili.

Il Regno Unito è il primo paese che ha approvato il vaccino bivalente di Moderna che contiene oltre al vaccino tradizionale che è stato utilizzato fino ad oggi costruito sullo Spike del virus ancestrale di Wuhan anche lo Spike aggiornato di Omicron 1. I dati ottenuti in 437 soggetti hanno indicato che il vaccino bivalente è sicuro e conferisce una buona protezione anche nei confronti di altre varianti ed in particolare di Omicron 4 e 5. Al momento sono stati identificati una serie di categorie di persone che sono primariamente destinatarie del vaccino: operatori sanitari, persone oltre 50 anni persone con fragilità, anche se non é escluso che la platea si possa ulteriormente ampliare anche ad altre categorie di soggetti. Il vaccino Moderna è il primo ad essere stato aggiornato ed approvato, ma in tempi brevi sarà anche disponibile il vaccino Pfizer. Resta l’interrogativo di quanto questi vaccini possono essere efficaci nei confronti di nuove varianti e quanto duri la protezione da loro conferita, la speranza è che questa possa durare, come per la vaccinazione antinfluenzale, un anno.

Prof. Roberto Cauda: