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La prima scelta da fare per vivere pienamente la Quaresima

Foto di Grzegorz Krupa da Pixabay

Mercoledì 14 febbraio, con il sacro rito delle Ceneri, ha inizio la Quaresima, tempo forte della Chiesa. Le ceneri che vengono deposte sul capo dei fedeli sono tratte tuttora, come avveniva già nel passato dagli ulivi benedetti nella Domenica delle Palme dell’anno precedente e quindi bruciate per l’occasione.

Si vuole ricordare a quanti credono, la caducità della vita e delle cose umane e terrene. L’antica formula pronunciata dal sacerdote dice infatti: “Memento Homo, quia pulvis es et pulvis reverteris “, che significa: “Ricorda uomo, che sei polvere e polvere ritornerai”. C’è da aggiungere che l’altra formula del mercoledì delle Ceneri è stata introdotta dalla riforma liturgica seguita al Concilio Vaticano II (1962-1965): “Convertitevi e credete al Vangelo” (Mc.1.15), e compare la prima volta nel messale romano di Paolo VI (1963-1978). E proprio in questo giorno, è disposto per i fedeli l’obbligo di astinenza e digiuno.

La parola digiuno deriva dal latino “ieiunium”, e designa l’astensione totale o parziale del cibo; già dai primi tempi fu esercitato dai cristiani ad imitazione del Signore, come preparazione alla celebrazione dei Santissimi Misteri e a particolari eventi nella Chiesa e nei tempi di penitenza.

Nel passato tale forma di penitenza era estesa anche ad altri giorni della settimana che precedono la Pasqua. Fu in occasione dell’ultimo conflitto mondiale del secolo scorso, negli anni dal 1940 al 1945, che l’allora Pio XII, in considerazione delle notevoli privazioni in atto della popolazione, abrogò tale disciplina. Mentre, la cenere che imbianca il capo ricorda che “l’uomo è polvere” e che solo convertendosi al Dio vivente si potrà comprendere il mistero pasquale che porta alla Resurrezione. E proprio nel mistero pasquale, troviamo il senso della passione, morte e appunto resurrezione: è qui si manifesta l’intervento salvifico di Dio.

La stessa liturgia infatti così ammonisce a ogni uomo: “Convertiti e credi al Vangelo”. E’ mediante la fede che l’uomo si salva, egli stesso così avrà la vita senza tramonto. E’ importante e fondamentale, pertanto, che la nostra prima scelta per vivere pienamente la Quaresima, dovrà essere la fede, intesa non solo come affermazione di una realtà esistente, ma come accettazione di una presenza quella del Cristo, da preferire a tutto.

Nei primi quattro secoli del cristianesimo, non c’erano tante ricorrenze, come nell’attuale anno liturgico: tutto si concentrava sulla Pasqua. In Quaresima c’era la catechesi, ossia l’istruzione e la preparazione dei catecumeni adulti al battesimo, che veniva poi amministrato la notte del Sabato Santo.

Una curiosità. Nel lontano medioevo e nel rinascimento avevano luogo i famosi “quaresimali”, vere e proprie predicazioni sulla dottrina e sulla morale cristiana. Le prediche quaresimali spesso trattavano temi legati alla penitenza, alla conversione, al perdono e alla compassione. Avevano lo scopo di aiutare i fedeli a comprendere meglio il significato della Quaresima e ad approfondire la loro fede attraverso la riflessione spirituale.

Gualtiero Sabatini: