Gli ultimi dati diffusi in merito alla povertà in Italia dipingono un vero e proprio dramma per il nostro Paese. Avere 5 milioni e 700 mila persone in condizioni di povertà assoluta, che stanno aumentando sempre di più, è molto preoccupante e richiama alla necessità di agire con grande rapidità e determinazione. Basti pensare che, tra queste persone che soffrono, ci sono anche un milione e mezzo di bambini e ragazzi che soffrono e vedono compromettersi il loro diritto ad un’infanzia serena e al futuro. Le conseguenze di tutto ciò potrebbero avere un riverbero nella mancanza di istruzione e nell’intero processo di crescita. Insomma, è un vero e proprio dramma da affrontare, lo ripeto, con assoluta celerità.
Le attuali statistiche sulla crescente povertà non ci meravigliano. Da anni, il tasso di inflazione, si sta incrementando e, mese dopo mese, si somma, portando prezzi e tariffe a lievitare in maniera molto accentuata. Tali fattori, hanno depresso fortemente il potere d’acquisto delle famiglie ed ha favorito lo scivolamento di molti cittadini a reddito fisso verso condizioni di indigenza assoluta e relativa. Devono quindi essere messe in campo diverse strategie, tra cui il rinnovo dei contratti di lavoro, al fine di poter dare un po’ respiro a fronte della crescente inflazione che, nell’ultimo triennio, ha raggiunto un incremento del 17% sui prezzi e sulle tariffe. Occorre poi accelerare fortemente gli investimenti previsti dal Pnrr, con l’obiettivo di dare un lavoro stabile ed un salario giusto a tutti, ma soprattutto ai più giovani, i quali stanno soffrendo a causa di una percentuale di disoccupazione under 35 ancora molto elevata.
Tutto ciò però, deve essere seguito da un contrasto efficace alle speculazioni in atto nelle varie filiere produttive. Non è possibile che, avanzando in termini molto accentuati una diminuzione del costo delle materie prime, non si riesca a calmierare i prezzi dei vari prodotti sui mercati al dettaglio. In merito a ciò, serve poi intervenire sulle aziende che stanno facendo profitti a non finire, riequilibrando l’economia tra chi ha tanto e chi troppo poco. Le disuguaglianze, in Italia, stanno diventando insopportabili: si pensi che, insieme a quei quasi 6 milioni di poveri, ci sono altrettanti cittadini benestanti. Questo ci deve far riflettere e la dice tutta in merito alla crescente polarizzazione sociale che sta colpendo il nostro Paese e su cui è necessario agire senza riserve.