Da qualche anno, in Italia, il 12 dicembre è la giornata dedicata alle persone scomparse. Persone scomparse, un piano straordinario di ricerche | Ministero dell’Interno
Sebbene poco trattato da televisioni e giornali (salvo poche eccezioni), nel corso degli anni il fenomeno delle persone scomparse ha raggiunto dimensioni impressionanti. Fino a raggiungere dimensioni tali da non poter più essere considerato “emergenziale” (sebbene con numeri rilevanti) ma “strutturale”. Basti pensare che, secondo quanto riportato nell’ultimo Report del Commissario Straordinario del Governo per le Persone Scomparse, solo nel primo semestre 2021, sono state 7.947 le segnalazioni di persone scomparse (3.467 italiane e 4.480 straniere). Ma non basta: di queste, solo metà sono state ritrovate (3.928). Delle altre non si hanno più notizie. Un fenomeno che meriterebbe una analisi approfondita. I “numeri” mostrano un netto peggioramento (oltre il 50%) rispetto ai dati del 2020 quando, anche a causa della pandemia e del relativo lockdown, i casi segnalati erano sensibilmente diminuiti. Altro aspetto inquietante che emerge dal rapporto è che la stragrande maggioranza dei casi di sparizioni deriva da allontanamenti volontari.
Rilevante e degno di attenzione il numero dei minori scomparsi (circa due terzi del totale delle persone scomparse). Ancora una volta con una notevole differenza tra italiani e stranieri. A fronte di poco più di 1.500 minori italiani scomparsi nei primi sei mesi del 2021, i minori stranieri sono stati più del doppio: 3.434. Degni di nota alcuni aspetti legati alla scomparsa di minori. Prima di tutto il numero dei ritrovamenti: dei minori italiani su 1.503 scomparsi i ritrovamenti sono stati 1.167. Al contrario, tra i minori stranieri scomparsi solo 785 su 3.434 sono stati ritrovati. Interessanti anche le differenze a livello territoriale: mentre tra i minori italiani il maggior numero dei casi di scomparsa sono stati denunciati in Lombardia, tra i minori stranieri (accompagnati o no) la maggior parte delle denunce sono state in Sicilia (ben 1.319 in soli sei mesi!) e in Friuli Venezia Giulia (448, quasi cinque ogni due giorni). Dati che non dovrebbero sorprendere e che potrebbero essere dovuti (almeno in parte) alla gestione dei minori stranieri non accompagnati: anche i dati del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali confermano che è in queste regioni che si trova la maggior parte dei minori stranieri non accompagnati. Report-MSNA-mese-ottobre-2021.pdf (lavoro.gov.it)
Si tratta di numeri che dovrebbero far comprendere che non è più possibile considerare il fenomeno delle persone scomparse come casi “eccezionali”. Al contrario si tratta di fenomeni che andrebbero gestiti in modo continuo, con procedure ad hoc magari diversificate per tipologia di “scomparso”. Importantissimo sarebbe anche adottare misure di prevenzione realizzando azioni finalizzate ad eliminare le cause che portano alla sparizione di molti minori (agendo, ad esempio, nelle scuole e nelle famiglie). A confermare la necessità di interventi specifici è il risultato dell’incontro organizzato nei giorni scorsi a Palermo dal Kiwanis Distretto Italia San Marino insieme con Missing Children Europe, nell’ambito del progetto Lost in Migration (in Italia solo due local hub: Palermo e Napoli): dalle testimonianze rilevate nel corso degli incontri con i minori stranieri e le associazioni, è emerso uno spaccato territoriale sorprendente.
Molti minori scappano perché non soddisfatti dell’accoglienza e dei servizi loro riservati. Altri lasciano i centri di accoglienza (o SPRAR o SIPROIMI) in cerca di un lavoro per poter mandare qualche soldo alle famiglie che hanno lasciato nel paese di provenienza. Lost in Migration Conference – Missing Children Europe. Molti anche i casi di minori che tentano di raggiungere parenti o amici in altri paesi europei dove sperano di trovare maggiori opportunità. Altro dato sorprendente emerso nel corso degli incontri è che il numero delle persone scomparse potrebbe essere sottostimato: molti stranieri presenti in Italia non sono registrati e, di conseguenza, la loro sparizione non risulta sui registri ufficiali.
Tutti numeri che, anno dopo anno, sono diventati impressionanti: i dati ufficiali dal 1° gennaio 1974 (anno di avvio degli inserimenti nella banca dati C.E.D. Interforze del Ministero dell’Interno) al 30 giugno 2021, parlano di 266.671 denunce di scomparsa registrate dalle Forze di Polizia. Di queste 203.051 riguardano soggetti che sono stati ritrovati. Purtroppo, però, 63.620 sono tutt’ora persone “scomparse”.
Un numero enorme. Si tratta di un fenomeno sociale e geopolitico (si pensi alle sottrazioni internazionali di minori) che meriterebbe una profonda riflessione. Sulle strategie da adottare sia a livello locale che nazionale ed internazionale. Sul coinvolgimento del privato nella ricerca delle persone scomparse e anche sulle misure preventive che sarebbe opportuno adottare per ridurre (se non eliminare del tutto) il numero delle persone che ogni anno scompaiono senza lasciare traccia. Un mondo pieno di mille sfaccettature (basti pensare alle differenze stesse nelle definizioni: scomparsi, dispersi, irreperibili, invisibili e …) accomunate dal fatto che questi uomini, donne e bambini meriterebbero che di loro si parlasse più che un solo giorno ogni anno.