Intervento

Il perdono, la vera profezia

Il mondo è pieno di guerre, oltre le due grandi guerre pubblicizzate dai media, ci sono attualmente circa una sessantina di conflitti. La vera profezia è il perdono che è un dono di Dio, ma anche una volontà umana di trovare ciò che ci unisce e non ciò che ci divide. Come spesso ha detto papa Francesco è più facile fare la guerra che la pace, noi cristiani abbiamo una grande responsabilità che è quella delle beatitudini evangeliche, cioè di essere costruttori di ponti di pace, al posto di muri di guerre. Credo che siano urgenti anche la pace e il perdono nelle famiglie, nelle comunità e nella società civile. Il perdono non è un’atto psicologico, ma è un’atto di fede nel perdono di Dio sulla croce che si estende per tutti quelli che lo accolgono.

Perdonare è difficile, ma non impossibile. Perdonare è un grande sforzo del cuore, ma libera prima chi lo compie e poi chi li riceve. Gesù sull’alto della croce perdona i suoi uccisori. Siamo noi che abbiamo ammazzato e crocifisso il Signore con i nostri peccati e con tutti i nostri gesti di odio e di indifferenza. Il perdono ci dà la pace del cuore e la gioia di vivere. E’ stato dimostrato scientificamente che chi perdona vive più a lungo, invece chi accumula il veleno della rabbia, del rimorso e del rancore si ammalati di più e gli si accorcia la vita.

Lo chiediamo in preghiera di perdonarci e di perdonare con il Padre Nostro, ma anche Gesù nel vangelo dice di benedire e di perdonare. Maria, sotto la croce, perdona gli uccisori del Figlio, anzi diventano suoi figli. La Madonna è l’esempio del perdono e della pace.

Martin Luther King diceva: “Dobbiamo sviluppare e mantenere la capacità di perdonare. Chi è privo del potere di perdonare è privo del potere di amare”. Il perdono è una medicina, una preghiera che ci libera dalle catene del nostro cuore, un balsamo che ci ridona forza per camminare con più forza nella strada dell’amore. E’ urgente il perdono nel mondo, ma anche nel nostro microcosmo. Perdonare non è dimenticare, ma curare bene la piaga del male e cicatrizzarla. Dalle ferite della vita possono nascere feritoie di luce e fiori di speranza per tutti.

Concludo con una preghiera di Clemente Romano per il perdono dei peccati:

Non calcolare, Signore,

tutti i nostri peccati,

ma rendici puri con il tuo perdono,

e guida i nostri passi,

affinché camminiamo

nella santità del cuore e facciamo

ciò che è bello e gradito ai tuoi occhi.

Mostraci, o Signore, il tuo volto,

per offrirci il dono della tua pace,

per proteggerci con la tua mano potente,

per liberarci dal peccato,

con il tuo braccio santo,

e salvarci da coloro che ci odiano.

dona la concordia e la pace,

a noi e a tutti coloro

che abitano questa terra,

ora e sempre.

Amen.

fra Emiliano Antenucci

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