Categories: Intervento

Per sviluppo e crescita serve dare prospettive positive

Foto di Lukas: https://www.pexels.com/it-it/foto/persona-che-tiene-la-penna-che-punta-al-grafico-590020/

La manovra che si approva a ogni anno a dicembre, stavolta da una trentina di miliardi, mette le basi per erigere il successivo. Gli interventi coprono le voci fondamentali di un Paese, dal lavoro alle famiglie, per garantire i servizi e la crescita.

Il nostro giudizio sulla legge di bilancio non è del tutto positivo, perché non costruisce prospettive di sviluppo e di lavoro “buono”, cioè non sottopagato e/o in nero. Mancano idee di politica industriale e investimenti, inoltre ci preoccupano eventuali accordi che, dopo aver già ceduto la rete di telecomunicazioni, potrebbero rendere il nostro Paese ancora più controllato da altri attori internazionali, invece che più autonomo.

Per quanto riguardo le misure per famiglie, sono stati introdotti il quoziente familiare, i bonus nuove nascite e nido, si sono allargati i congedi parentali. Siamo però convinti che non siano sufficienti aiuti da mille euro in un contesto che soffre di denatalità e della fuga dei cervelli, gli 80mila giovani che ogni anno vanno all’estero. Serve mostrare prospettive positive anche attraverso agevolazioni sugli affitti e possibilità di lavoro.

Un altro punto dolente sono gli investimenti. C’è troppa timidezza nei tempi di realizzazione del Pnrr, siamo in notevole ritardo sulla nuova economia, le nuove tecnologie, le nuove fonti energetiche. Rivolgiamo un appello al governo per accelerare questo processo e dare risposte al Paese.

Alle voci consumatori e potere d’acquisto, è opportuno riconoscere positivamente la riduzione strutturale del cuneo fiscale ma di fronte a un tasso d’inflazione come quello degli ultimi tre anni – arrivato intorno al 15% – non riscontriamo un aumento né di salari né di pensioni. I consumi sono al palo e la produzione industriale scende del 5%. Senza domanda di mercato non si va da nessuna parte, per rendere i cittadini protagonisti occorre dotarli di maggior potere d’acquisto.

Per concludere, capitolo bollette e rincari. La “batosta” del caro bollette non era del tutto inaspettata, vista la situazione internazionale e la ripresa delle speculazioni sulle quotazioni del gas alla Borsa di Amsterdam – oggi siamo intorno ai 50 euro/megawattora – con ricadute anche sull’elettricità. Occorrono un intervento sulle produzioni nazionali, accordi con i Paesi esportatori, contrasto alle speculazioni con verifiche e controlli, un tetto ai prezzi come già è stato fatto con il price cap.

Rosario Trefiletti: