di toccare il vissuto degli “scartati” della terra e dell’economia. Si mette in mite controtendenza rispetto a quella che lui stesso denomina “la terza guerra mondiale a pezzi“. Nel volo di ritorno dal viaggio apostolico in Corea il pontefice ha risposto alla domanda di un giornalista giapponese. Oggi, secondo il Papa, “siamo in un mondo in guerra, dappertutto. Siamo nella Terza Guerra Mondiale, ma ‘a pezzi’. E’ un mondo in guerra, dove si compiono queste crudeltà“. Ciò sullo sfondo di una caduta d’interesse per la morale naturale. Con il conseguente tramonto di basi stabili e durature per un genere umano che dispone di strumenti inediti. In un contesto di dilagante potere tecnoscientifico. Fino alla manipolazione e al dominio sull’ecosistema e sulla vita degli individui. Laddove è in pericolo la stessa sopravvivenza dell’umanità. Tra minaccia nucleare e logica del “muro contro muro”.
In Ucraina il Papa getta basi per avvicinare “sponde distanti”
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