La conflittualità tra Russia e Ucraina è frutto di una lunga storia legata all’influenza della prima sulla seconda che si è manifestata in particolare a partire dalla metà del ‘500 poi soprattutto nel XVIII secolo quando – con Caterina II – l’Ucraina è stata annessa all’impero russo ed è rimasta sotto il suo dominio fino alla Prima guerra mondiale. Questo è il motivo per cui Putin ha contestato radicalmente l’esistenza storica di un’autonomia nazionale ucraina, negando le fondamenta stessa della sovranità del paese, giustificando così l’attacco che si è sviluppato successivamente.
L’Ucraina è stata indipendente per un brevissimo periodo, fra il 1917 e il 1922, quando poi l’Unione Sovietica, che si era appena costituita, l’ha inglobata con la forza dentro la nuova costruzione politica della Federazione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche. Però, sia Lenin che Stalin e più tardi Kruscev, nonché tutti gli altri leader sovietici, hanno dovuto fare i conti con il senso d’identità ucraina ed hanno cercato di conquistare il consenso degli ucraini alla costruzione dell’Unione Sovietica. È per questo motivo che, fin dal 1924, Lenin ha definito i confini dell’Ucraina ed ha inserito nella costituzione che approvata in quell’anno, il diritto di secessione, ossia il diritto da parte dell’Ucraina – e anche delle altre repubbliche della federazione sovietica – di uscire da questa federazione qualora l’avessero voluto. Chiaramente ciò era del tutto teorico perché, il sistema comunista, in altre parole la rete dei vari partiti comunisti negli stati facenti parte dell’Unione Sovietica, portavano ogni cosa sotto il controllo ed il dominio di Mosca. Di conseguenza non si è mai creata un’occasione in cui la popolazione ucraina ha potuto esprimere la propria volontà. Successivamente all’Ucraina sono stati annessi vari territori, tra cui il Donbass che oggi è al centro di molte discussioni e anche la Crimea ad opera di Kruscev, il quale ha vissuto per molti anni proprio in Ucraina, a Donetsk. Quindi, il potere sovietico ha voluto trattare con particolare attenzione l’Ucraina, proprio perché si temeva che emergessero spinte separatiste e secessioniste. Tutto questo però si è poi scontrato con il collasso dell’Unione Sovietica quando il sistema di controllo unitario è venuto meno. Nel 1991 il popolo ucraino ha potuto così riaffermare la propria volontà di autonomia come hanno fatto poi le altre repubbliche dell’Unione Sovietica, proclamando la propria indipendenza attraverso l’applicazione della costituzione del 1924 varata da Lenin.
Indubbiamente, i rapporti tra l’Ucraina e la Russia sono stati e sono ancora molto forti. Buona parte della popolazione ucraina parla la lingua russa come prima lingua, soprattutto nelle zone orientali ma anche nella regione di Kiev. Molti ucraini hanno parenti in Russia e molti russi hanno parenti in Ucraina, molti dei primi lavorano in Russia e molti dei secondi in Ucraina; dunque, vi sono dei legami storici che sono però presenti anche nell’attualità. Non c’è dubbio però che – dal 1991 – l’Ucraina abbia fatto un percorso autonomo ed in particolare ha sottolineato la volontà di integrarsi maggiormente in Europa, sia con la rivoluzione arancione del 2004 sia con le manifestazioni di piazza Maidan del 2014. La natura ambivalente dell’Ucraina, un po’ russa e un po’ occidentale, è profondamente inscritta nella realtà attuale del paese. Ciò può condurre a uno scontro come quello attuale in cui Putin vuole riportare l’Ucraina interamente sotto il controllo russo oppure potrebbe diventare un luogo di incontro tra est e ovest, il che sarebbe molto più auspicabile.
La chiesa ortodossa ha risentito di queste vicende politiche perché c’è stata una divisione tra la chiesa ortodossa che si riconosceva sotto il Patriarcato di Mosca e un’altra parte che ha assunto una posizione autonoma attorno al Patriarcato di Kiev. Purtroppo, ultimamente questa frattura si è accentuata in quanto il Patriarcato di Kiev, è stato riconosciuto da Costantinopoli e, di conseguenza, l’antica rivalità tra quest’ultima e Mosca all’interno dell’ortodossia si è nuovamente manifestata. Oggi l’ortodossia, che è la religione comune di gran parte di questi due paesi, non gioca a favore di un’unità e di un dialogo. Vi è poi una presenza cattolica importante nella parte occidentale del paese, in Galizia, la regione ucraina più lontana da Mosca e dalla Russia, che per motivi storici è la più estranea all’influenza russa.