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L’opera per la pace dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica

La fondazione dell’Agenzia Internazionale per l’energia atomica, conosciuta anche con l’acronimo IAEA, avvenuta nel 1957, ha rappresentato un momento importantissimo, il quale ha permesso il giusto inquadramento del nucleare nella storia dell’umanità. Essa, è stata ed è, lo strumento operativo per offrire a tutti noi l’indirizzo corretto per l’utilizzo pacifico di tale fonte di energia, prima sconosciuta all’umanità.

Ad oggi però purtroppo, attraverso quella che, Papa Francesco, ha definito “Terza guerra mondiale a pezzi”, stiamo vivendo una recrudescenza del rischio di proliferazione nucleare e, il ruolo della IAEA, in questo frangente e nei vari scenari in cui è, direttamente o indirettamente coinvolta attraverso le sue articolazioni, è quello del controllo dell’energia atomica, sia sul versante militare, incentivando il disarmo, che in quello civile, promuovendo un utilizzo pacifico del nucleare, a fini energetici e industriali.

I diversi governi sono coinvolti in questo processo attraverso l’Agenzia Internazionale per l’energia atomica, la quale lavora a stretto contatto con le Nazioni Unite e, allo stesso tempo, ha un presidio territoriale molto forte e penetrante, finalizzato ad acquisire valutazioni estremamente valide per il controllo nucleare.

Alla luce di ciò, vorrei lanciare un messaggio ai leader di tutte le potenze nucleari, grandi e piccole, ovvero di ascoltare, con molta serietà, i pareri che, l’Agenzia Atomica Internazionale, formula su base scientifica, al fine di affrontare le situazioni attuali e risolvere i problemi nel migliore dei modi.

In qualità di Civiltà dell’Amore auspichiamo che, i diversi esecutivi, ascoltino l’IAEA, senza necessariamente attendere gli esiti dei processi burocratici e protendere alla pace senza tergiversare. Così facendo, come già verificatosi all’epoca di Chernobyl, si eviteranno altre complicazioni e l’insorgere di altri conflitti.

Infine, ricordo che, per la sua opera in favore della pace, all’IAEA e al suo direttore di allora Mohamed el Baradei, nel 2005, è stato assegnato il premio Nobel con la seguente motivazione: “per la “prevenzione dell’uso militare dell’energia nucleare”. Questo ci deve far riflettere sulla sua sempre maggiore importanza a cui, nessuno, può rinunciare.

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