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Ombrelloni e lettini sempre più cari: l’impatto sul turismo

Foto di Malhar Garud su Unsplash

L’estate è alle porte e siamo alle solite. Nel nostro Paese, ancora una volta, è stata derogata la regola di messa a gara per le concessioni balneari e ciò rappresenta uno scandalo che, purtroppo, si perpetua. Auspico però che, dalla fine dell’anno, si inizi veramente a fare delle apposite gare, al fine di mettere a concorrenza gli stabilimenti balneari i quali, occorre ricordarlo, sono di proprietà dello Stato e, di conseguenza, di tutti i cittadini italiani e non devono essere dati a coloro che, anche per diverse generazioni, continuano a disporre di tali concessioni. Queste ultime, in particolare, hanno due risvolti molto negativi: vengono pagate pochissimo rispetto ai guadagni effettuati negli stabilimenti e la tassazione effettuata sugli stessi è molto bassa. È quindi necessario interrogarsi seriamente e mi auguro che, molto presto, venga effettuata la messa a gara delle concessioni e, pertanto, non ci devono essere cittadini di serie a o di serie b.

Inoltre, un’altra questione molto rilevante, è costituita dal fatto che, i costi e le tariffe per l’utilizzo degli stabilimenti balneari in Italia, sono giunti ad un livello molto elevato, ovvero fino al costo medio di 27-28 euro al giorno. In Croazia, Spagna e Portogallo, le tariffe applicate, sono certamente inferiori e, addirittura, allo stato attuale, le nostre tariffe, sono più alte di quelle della Costa Azzurra. Tutto ciò non va assolutamente bene e condiziona, in misura molto negativa, i flussi turistici nazionali. Occorre migliorare i servizi offerti e, contestualmente, ridurre in maniera molto significativa i prezzi. Le famiglie italiane che si recano al mare, soprattutto in periodi come questo in cui il potere d’acquisto si sta progressivamente riducendo, non sono in grado di sostenere tali costi.

Rosario Trefiletti: