L’estate è alle porte e siamo alle solite. Nel nostro Paese, ancora una volta, è stata derogata la regola di messa a gara per le concessioni balneari e ciò rappresenta uno scandalo che, purtroppo, si perpetua. Auspico però che, dalla fine dell’anno, si inizi veramente a fare delle apposite gare, al fine di mettere a concorrenza gli stabilimenti balneari i quali, occorre ricordarlo, sono di proprietà dello Stato e, di conseguenza, di tutti i cittadini italiani e non devono essere dati a coloro che, anche per diverse generazioni, continuano a disporre di tali concessioni. Queste ultime, in particolare, hanno due risvolti molto negativi: vengono pagate pochissimo rispetto ai guadagni effettuati negli stabilimenti e la tassazione effettuata sugli stessi è molto bassa. È quindi necessario interrogarsi seriamente e mi auguro che, molto presto, venga effettuata la messa a gara delle concessioni e, pertanto, non ci devono essere cittadini di serie a o di serie b.
Inoltre, un’altra questione molto rilevante, è costituita dal fatto che, i costi e le tariffe per l’utilizzo degli stabilimenti balneari in Italia, sono giunti ad un livello molto elevato, ovvero fino al costo medio di 27-28 euro al giorno. In Croazia, Spagna e Portogallo, le tariffe applicate, sono certamente inferiori e, addirittura, allo stato attuale, le nostre tariffe, sono più alte di quelle della Costa Azzurra. Tutto ciò non va assolutamente bene e condiziona, in misura molto negativa, i flussi turistici nazionali. Occorre migliorare i servizi offerti e, contestualmente, ridurre in maniera molto significativa i prezzi. Le famiglie italiane che si recano al mare, soprattutto in periodi come questo in cui il potere d’acquisto si sta progressivamente riducendo, non sono in grado di sostenere tali costi.