Nel 1981, precisamente il 30 novembre, in piena Guerra Gredda, per la prima volta, Stati Uniti e URSS, hanno dato il via ai colloqui per ridurre il numero delle armi nucleari a medio raggio in Europa. Ciò ha rappresentato l’inizio di un processo che è culminato l’8 dicembre del 1987, quando Reagan e Gorbaciov hanno firmato il trattato INF, ovvero l’accordo sulla riduzione dei missili a medio raggio che, negli anni, erano stati collocati nel continente europeo, dal 1979, prima dall’Unione Sovietica e poi dall’Urss. Dobbiamo ricordare che, i cosiddetti “Euromissili”, per un numero totale di circa 2700 testate, in quel decennio, erano puntati su tutte le capitali europee e le tenevano costantemente sotto tiro. Quindi, il dialogo tra le due superpotenze, condotto inizialmente con le presidenze Carter e Breznev, a cui hanno fatto seguito Antonov, Cernenko e Gorbaciov con cui si è giunti all’epilogo e alla firma di questo accordo per eliminare queste armi e liberando l’Europa dalla minaccia.
Oggi, in un contesto internazionale che Papa Francesco ha definito di “Terza guerra mondiale a pezzi”, da quell’accordo storico, dalle profonde trattative e dai cambiamenti di atteggiamento che ci sono stati da parte delle potenze nucleari, dobbiamo imparare l’importanza della vittoria del buonsenso. La decisione di iniziare ad attuare il disarmo nucleare definitivo è nata dalla presa d’atto dei vertici di usare la ragionevolezza e non salire ai livelli, peraltro ormai ingovernabili, di controllo degli armamenti nucleari.
Quando si giungerà di nuovo a questo livello di consapevolezza tra i vertici, sarà il momento di riprendere il disarmo nucleare e del resto dell’apparato militare nella parte convenzionale, chimica e batteriologica. Dobbiamo fare ogni sforzo possibile affinché, questa “Terza guerra mondiale a pezzi”, non si unisca e fare sì che i governanti capiscano che, la corsa agli armamenti, è impossibile da sostenere e rischia di andare fuori controllo, dando così inizio al disarmo. È necessario perseguire un impegno sul tema a tutti i livelli, com’è avvenuto il 30 novembre 1981 e l’8 dicembre 1987. Serve una conversione delle menti alla pace.