La legalità e la libera impresa costituiscono due baluardi fondamentali per favorire lo sviluppo delle comunità a 360 gradi e di un’economia sana nonché priva di condizionamenti che ne possano inficiare la crescita. La figura di Libero Grassi, ucciso dalla mafia il 29 agosto 1991 per essersi rifiutato di pagare il pizzo, rappresenta per ogni cittadino e per il mondo dell’impresa un esempio di legalità a cui ispirarsi. Egli, con grande coraggio e dignità, ha saputo affermare l’importanza di essere liberi, tutelare l’economia sana e il diritto a fare impresa senza alcun condizionamento di sorta.
Il bene comune, a cui Papa Francesco ha fatto più volte riferimento, si tutela permettendo a tutti di agire liberamente e nel solco della legalità, attraverso il proprio lavoro. In particolare, il tessuto imprenditoriale, deve essere il fulcro di un’economia civile in grado di fare evolvere le comunità attraverso la fraternità e la prossimità verso coloro che stanno vivendo una situazione di difficoltà. Nessuno di noi può permettersi di abdicare da questi valori: ogni cittadino è tenuto, nella propria quotidianità, ad agire per il bene di tutti.
Libero Grassi quindi, con il suo luminoso insegnamento, deve essere ricordato da tutti noi attraverso azioni concrete di solidarietà reciproca e con un’azione etica del mondo imprenditoriale nella sua totalità. Egli, con il suo sacrificio, ci ha donato un patrimonio di valori e ideali che devono essere trasmessi alle giovani generazioni. Se saremo in grado di fare questo, daremo vita a una società più giusta in cui, i principi dell’economia civile, verranno pienamente realizzati.