Se ne consumano in media, circa due o tre cucchiaini al giorno, quasi il doppio e il triplo della dose giornaliera raccomandata dell’Oms (Organizzazione Mondiale della Sanità) che ammonta a 4 gr. Il consumo di sale è tendenzialmente più elevato al sud Italia e più basso nelle regioni centrali. Il sale è necessario al nostro corpo: è indispensabile per la vita delle cellule, assicura la contrazione del cuore, favorisce l’assorbimento di alcuni minerali tra cui il calcio e contribuisce alla regolazione della motilità intestinale. Gli eccessi, però, alterano le funzioni del sodio e del cloro. Infatti, un eccesso di sale pone sotto sforzo il cuore, favorisce il ristagno di liquidi nel corpo aumentando così i tempi di permanenza e di contatto delle scorie con le cellule e i tessuti.
È importante comprendere che il sale assunto con la dieta non è soltanto quello che utilizziamo in cucina per insaporire la pasta, i secondi di carne e di pesce e le verdure. Ma è già contenuto naturalmente negli alimenti, anche la frutta ne contiene. Diversi cibi, naturalmente poveri di cloruro di sodio, subiscono un trattamento tecnologico di trasformazione o conservazione che li rende più salati. Per le persone che soffrono di ipertensione è raccomandata la limitazione del consumo di cibo conservato in scatola. Un alto contenuto di sale è presente nei salumi e nelle merendine, il sale infatti è un ottimo conservante. Prestare alcune attenzioni, moderare le quantità utilizzate e leggere le etichette può aiutare non solo i soggetti ipertesi ma anche i soggetti sani, a scopo preventivo, a rispettare le raccomandazioni dell’Oms.
Ridurre gradualmente il consumo di sale migliora la sensibilità gustativa, infatti si apprezzano maggiormente cibi poco salati, senza per questo rinunciare al gusto. Controllare gli ingredienti e preferire i prodotti con minor contenuto di sale fa la differenza. Il pane, il cui consumo è quotidiano, e i latticini sono disponibili anche a minor contenuto di sale. Preferire i formaggi freschi a quelli stagionati rappresenta una buona pratica per moderare l’introduzione giornaliera di sale. Insaporire i cibi con erbe aromatiche fresche e spezie, limitando l’uso di condimenti molto ricchi in sodio come il dado da brodo, il ketchup, la salsa di soia, la senape aiuterà a moderare l’introito di sale. Per la salute di tutta la famiglia sarebbe opportuno aggiungere gradualmente meno sale, e sempre iodato, alle ricette, così che tutti si abituino piano piano a mangiare meno salato: si scoprirà che pasta, riso, carne, pesce, verdure sono buonissimi anche senza sale.
Nelle insalate niente sale, aggiungendo solo olio, limone o aceto si potrà comunque mangiare con gusto. È importantissimo non aggiungere alle pappe dei bambini il sale, più tardi lo introdurranno nella dieta più salute conserveranno. Quando si partica un’attività sportiva leggera le perdite di Sali può essere reintegrata con la semplice assunzione di acqua minerale evitando di consumare bevande ricche di sali e di zuccheri. Una sana alimentazione include, dunque, un moderato consumo di sale, volto a prevenire patologie gravi come ictus e infarto. Poco sale a tavola combatte, infatti, l’ipertensione e le malattie cardiovascolari.