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Maria, il più grande esempio di maternità

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Con la festa della Visitazione di Maria a santa Elisabetta si conclude il mese di maggio dedicato tradizionalmente alla Madonna. Nell’enciclica Mense Maio, datata 29 aprile 1965, Paolo VI indica maggio come “il mese in cui, nei templi e fra le pareti domestiche, più fervido e più affettuoso dal cuore dei cristiani sale a Maria l’omaggio della loro preghiera e della loro venerazione. Ed è anche il mese nel quale più larghi e abbondanti dal suo trono affluiscono a noi i doni della divina misericordia”.

È famoso il Polittico della Misericordia di Piero della Francesca che raffigura la Madonna come madre misericordiosa, che copre con il suo manto un gruppo di fedeli che si assiepano attorno a lei. Maria Madre di Dio e nostra proprio perché madre del Figlio di Dio estende la sua maternità anche a noi, che siamo figli nel Figlio. Il suo sguardo materno ci apre all’accoglienza del suo Figlio divino che è nostro fratello. Siamo invitati a considerare l’importanza della presenza di Maria nella vita della Chiesa e nella nostra esistenza personale. Maria Vergine, anche se immune dalla tara ereditaria del peccato originale, è stata una donna impastata con il nostro sangue e la nostra carne che ha sofferto la povertà, l’emarginazione, l’esilio, la perdita di un figlio e tutte le sofferenze delle donne di ogni tempo.

Maria è diventata nostra Madre sulla Croce, quando Gesù ha affidato sua Madre alla cura di ogni suo discepolo come eredità preziosa e ha affidato ogni suo discepolo all’amore di sua Madre. Maria è la mamma di tutto il genere umano e come tutte le mamme ci ha partorito con dolore. Proprio attraverso la spada che gli ha trafitto l’anima siamo divenuti figli suoi. Quando sentiamo il peso delle nostre debolezze, siamo stanchi, scoraggiati, schiacciati dai problemi, possiamo invocare Maria come la nostra Madre, che è sempre vicina ad ognuno di noi, pronta ad accogliere le nostre invocazione di aiuto. Maria, che in Sicilia invochiamo come “Bedda Matri”, sa bene quali sono le nostre gioie e le nostre difficoltà, le nostre speranze e le nostre delusioni e guarda ciascuno di noi come ha guardato il suo Figlio Gesù, con il suo sguardo materno pieno di tenerezza, di misericordia, di amore.

La Madonna, “di speranza fontana vivace”, come una buona mamma continua a intercedere più efficacemente per noi e si prodiga, con tutto il suo cuore materno, per ogni suo figlio che si trova sulla terra, lo segue personalmente, constata i suoi bisogni, materiali e spirituali per ottenere da suo Figlio glorificato l’aiuto desiderato. Ognuno di noi deve sentire la Madonna vicina alla sua esperienza quotidiana e deve scoprire con lei cosa significhi credere, sperare, amare, soffrire in unione con Cristo. Maria, la madre universale che abbraccia tutti i suoi figli, anche in un periodo in cui la figura materna è diventata problematica e complicata, è il modello che tutte le mamme dovrebbero seguire, è un grande modello di maternità perché ancora oggi continua ad amarci, a sostenerci, a indicarci la via per salvarci.

Maria SS. è la nostra Madre vicina ad ognuno di noi. Essa non ha mai smesso di essere mamma. Siamo noi che spesso dimentichiamo di essere suoi figli. Mi ha sempre commosso l’esortazione che san Bernardo rivolge a tutti i devoti della madonna: “O Tu che hai l’impressione di essere sballottato dai flutti di questo mondo tra burrasche e tempeste, invece che camminare per terra, non distogliere lo sguardo dallo splendore di quella stella, se non vuoi essere travolto dalle tempeste. Se insorgono i venti delle tentazioni, se ti imbatti negli scogli delle tribolazioni, se sei assalito dalle ondate della superbia, dell’ambizione, della calunnia, della gelosia, se l’ira, l’avarizia, o le lusinghe della carne hanno scosso la navicella della tua anima, invoca la stella guarda Maria! Se, turbato dall’enormità dei peccati, confuso per le brutture della tua coscienza, impaurito dal rigore del giudizio, cominci ad essere risucchiato dal baratro della tristezza e dall’abisso della disperazione pensa a Maria! Nei pericoli, nelle difficoltà, nei dubbi, pensa a Maria, invoca Maria!”.

mons. Michele Pennisi: