Lotta ai tumori: i risultati sorprendenti della scienza

Foto di Konstantin Kolosov da Pixabay

Ottobre è il mese in cui tutto il mondo si mobilita contro il cancro al seno. Il simbolo di questa lotta, ma anche della prevenzione e della ricerca sul tumore più diffuso tra le donne, è il nastro rosa. Alcuni tumori, quelli più comuni e meno aggressivi, rispondono meglio alle terapie e si può giungere anche alla guarigione.

Negli ultimi anni, grazie a nuovi studi si hanno a disposizione nuove opportunità che hanno un forte impatto positivo su chi è malato di tumore, tanto che ci si aspetta che il famoso “Cancer Moonshot” lanciato da Biden possa veramente portare, entro il 2030, alla scomparsa di alcuni tumori. Ma come in questo momento si è verificata una “spinta” della ricerca e della clinica nell’ambito tumorale con risultati sorprendenti, anche grazie alle nuove tecnologie. E’ un campo dove le sorprese non sono mai finite e sono per la maggior parte positive. Questi studi, alcuni sono in fase di sperimantazione clinica, fanno ben sperare per la cura dei tumori, ma in particolare per quelli che colpiscono il seno, il polmone e l’ovaio. Ci sono delle innovazioni che fino a cinque anni fa erano impensabili.

La prevenzione è fondamentale perché, se il tumore viene diagnosticato precocemente, è più facile da curare. Purtroppo, nel nostro Paese, la prevenzione non è perfetta, ci sono aeree diverse per adesione a questi programmi e ci sono zone più avanzate nella diagnostica e nella cura, altre meno. Ci sono grandi variabilità nella prestazione sanitaria, in alcuni casi legate anche alla cultura della gente: chi si preoccupa di più della salute, solitamente, sono le persone più avvantaggiate sia economicamente sia culturalmente. Chi è in povertà, spesso ignora anche l’esistenza di reti di prevenzione; inoltre ci sono persone che conducono stili di vita non corretti. Questo divario esiste da tempo, perdura e non migliora.

La strada che abbiamo davanti fa ben sperare: da alcuni tumori si potrà guarire e, quelli curabili giovano di cure che prima non c’erano. L’innovazione in questo campo è grande e sta viaggiando ad una velocità che fino a cinque anni fa era impensabile.