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L’Isis prepara il futuro

Fernando-Termentini-150x150L’Isis, lo Stato Islamico conosciuto anche come Stato Islamico dell’Iraq e della Grande Siria (ossia Stato Islamico dell’Iraq e al-Sham), a differenza di Al Qaeda madre del terrorismo del terzo millennio, diventa ogni giorno una realtà in crescita non solo operativa ma anche politica. Una compagine che coagula fanatici religiosi che combattono una jihad complessa. Non più solo kamikaze pronti solo ad immolarsi in nome di Allah, ma anche e soprattutto gente attenta a programmare strategie di lunga durata sfruttando al massimo le moderne tecnologie e tecniche di comunicazione.

Metodi che stanno portando a risultati significativi. Lo Stato Islamico attira adepti in tutto il mondo occidentale e riscuote ampi consensi che potrebbero rappresentare un pericolo per la sicurezza internazionale. Ormai sono centinaia di migliaia i combattenti della jihad arruolati in Occidente e quotidianamente arrivano notizie della morte di jihadisti provenienti dall’Europa. Un’attenta analisi delle notizie pubblicate quotidianamente, in particolare tratte da testate e/o siti vicini al mondo arabo, consente di poter affermare che gli addetti alla comunicazione dell’Isis monitorizzano costantemente ciò che accade in Occidente e gestiscono un capillare flusso di informazioni.

Moderni “pizzini” dai quali traspare una particolare attenzione per qualsiasi evento che in qualche modo può causare instabilità o disordini nel mondo occidentale. Gli attivisti ed anche i semplici simpatizzanti, ad esempio, osservano e parlano con estrema competenza dei risultati del referendum in Scozia ed anche a ciò che avviene in Italia, terra di possibile approdo e smistamento di cellule eversive mescolate ai flussi di migranti.

Il Web è ormai sommerso da proclami in lingua inglese, diretti agli islamici nati e cresciuti in Occidente. Parole di propaganda in puro stile islamico ma efficaci per fare proseliti in una cultura come quella araba. Frasi come, “per grazia di Allah, gloria a Lui l’Altissimo, ridisegniamo la mappa del mondo islamico perché diventi un unico stato sotto la bandiera del Khilafa con il permesso di Allah, gloria a Lui l’Altissimo”. Ed ancora “per grazia di Allah, gloria a Lui l’Altissimo, noi stiamo scrivendo una storia pura per la gente dell’Islam in questo periodo in cui l’oppressione ha regnato e l’ingiustizia e la corruzione si sono diffuse in tutto il mondo, da oriente e da occidente”.

Una novità importante e nello stesso tempo preoccupante è ciò che sta avvenendo nel Subcontinente indiano. Nei proclami si fa, infatti, un preciso riferimento ad “un ritorno dell’Islam nei territori dell’India, definita dalla propaganda dell’Isis come terra di musulmani fino a quando non fu occupata dal nemico infedele che l’ha divisa in parti e separata in regioni”. Un’ entità (Aqis) che è frutto di un lavorio durato per più due anni e probabilmente sfuggito all’Intelligence occidentale. Altro che “improvvisatori dell’azione eversiva”; siamo di fronte a personaggi in grado di organizzare e gestire una strategia che progressivamente dilaga in varie aree geografiche.

Fernando Termentini
Generale di Brigata della riserva dell’Arma del Genio dell’Esercito Italiano
Analista di Sistemi Informatici, ufficiale Addetto alla Difesa Nbc in particolare per quanto attiene la valutazione dei rischi
Brevetto Nato nel settore della Bonifica mine ed Ordigni Esplosivi

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