Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, nelle sue dichiarazioni alla Fiera Macfrut di Cesena, ha sottolineato che “il ruolo della cultura che nasce dall’agricoltura nell’ambito della cultura generale” e “legame indissolubile tra agricoltura, economia e cultura”, i quali sono stati definiti “aspetti non separabili”. Queste parole di grande lungimiranza ci rendono ancora più consapevoli della bontà dell’azione che Acli Terra porta avanti dagli albori della Repubblica per la tutela, la valorizzazione e la rappresentanza del lavoro e dell’imprenditorialità agricola in ogni sua forma. In particolare, il Capo dello Stato, ha stabilito la centralità della dimensione rurale e di quella agroalimentare nella cultura italiana. Questo è l’obiettivo che ognuno di noi deve perseguire, nell’ambito di una valorizzazione dell’agricoltura italiana a 360 gradi, che sia in grado di dare un doveroso risalto al grande numero di eccellenze del comparto agricolo italiano, mettendo al centro la figura dell’agricoltore come custode dell’ambiente e della storia.
Infine, voglio sottolineare che, Acli Terra da mesi, neanche a prevedere le parole del Capo dello Stato, si sta impegnando per dare il giusto risalto al binomio “Cultura & Coltura”, sollecitando una dimensione trasversale e comunitaria dell’agricoltura e della pesca italiana. A Benevento abbiamo parlato di una “ACLI TERRA federiciana”. Il 25 maggio saremo proprio in Romagna, a Forlì, per una nostra manifestazione per la promozione dei cammini culturali ed enogastronomici. L’agricoltura e la cultura, di cui il nostro paese è un alfiere mondiale, devono essere messe al centro di un futuro sostenibile, ricordando sempre il pensiero di Papa Francesco che, in un pensiero di qualche anno fa, ma sempre di estrema attualità, ci ha ricordato che “non c’è umanità senza coltivazione della terra”.