L’agricoltura del nostro tempo sta affrontando una serie di sfide a cui è necessario dare risposte celeri, con l’obiettivo di preservare l’ambiente e, di conseguenza, gestire l’effetto che i cambiamenti climatici hanno su quella che si potrebbe definire stabilità delle colture. A tal proposito, occorre ricordare che, il settore agricolo, è l’ambito che sta soffrendo maggiormente le conseguenze degli eventi atmosferici avversi, tra cui figura senz’altro la siccità. Quest’ultima purtroppo, a diverse latitudini del pianeta, sta rendendo sempre più arduo il sostentamento di una popolazione mondiale in costante crescita la quale, soprattutto in alcuni Paesi africani in via di sviluppo, sta facendo diventare difficile la sopravvivenza quotidiana.
I fenomeni complessi che ho appena descritto richiedono una visione d’insieme la quale, senza alcuna esitazione, può essere definita “agricoltura 5.0” e deve essere in grado di mettere al centro la tutela degli agricoltori e della nostra “Casa comune”, incentivando il raggiungimento di una maggiore efficienza nelle pratiche agroalimentari, colmando il divario e valorizzando le aree interne. In particolare, tali obiettivi, potranno essere raggiunti incentivando nuove politiche finalizzate allo sforzo trasformativo del nostro sistema agricolo che, senza se e senza ma, deve saper mettere in buona luce le nostre eccellenze, svolgendo un’opera di divulgazione in riguardo alle peculiarità del settore primario italiano, ovvero una fucina di talenti e bontà riconosciute in tutto il mondo che, però, devono essere aiutate ad emergere ulteriormente.
Acli Terra, come sempre, è in prima linea in questo compito di rappresentanza e divulgazione. Siamo impegnati a diffondere quella che, con grande gioia, definirei “cultura dell’agroalimentare”, ovvero la messa in campo di tutti gli strumenti didattici e divulgativi, al fine diffondere tra i cittadini la consapevolezza del duro lavoro degli agricoltori i quali, grazie ai loro sforzi quotidiani, sono le prime sentinelle della salute della nostra Terra e contribuiscono a dare forma al “Made in Italy” elemento universalmente riconosciuto sulle tavole di tutto il mondo. Auspico quindi che, l’hanno appena iniziato, possa imprimere un punto di svolta nel processo di salvaguardia delle eccellenze agroalimentari italiane di cui, devono e dovranno beneficiare anche le future generazioni.