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Le Ceneri, un anticipo della Resurrezione

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“Convertiti e credi al Vangelo”.Con questa espressione, nel mercoledì che inizia la Quaresima, sarà posto sul nostro capo un pizzico di cenere. Durante tutta la Quaresima, se scegliamo di “privarci”, di digiunare, non dobbiamo perdere di vista che tutte queste privazioni sono destinate soltanto a fare spazio alla promessa di Dio, a Dio stesso.

La Buona Notizia è Cristo stesso, che viene a bussare, oggi come ogni giorno, alla nostra porta per proporci di accoglierlo. E accogliere Gesù, come Papa Francesco ci ricorda nel suo discorso di introduzione alla Quaresima 2018, significa accogliere “…coloro che sono ritenuti una minaccia alle nostre ‘certezze’: il bambino non ancora nato, l’anziano malato, l’ospite di passaggio, lo straniero, ma anche il prossimo che non corrisponde alle nostre attese…”.

Non credo che Cristo desideri entrare in eleganti ville da riviste: vuole entrare nelle nostre vite, autentiche, vite né sognate né falsamente riordinate per l'occasione. Realmente, credo che questo mercoledì, questo inizio di Quaresima, possa essere una grande occasione. Ancora Papa Francesco ci raccomanda di dare più spazio alla preghiera: “…Dedicando più tempo alla preghiera, permettiamo al nostro cuore di scoprire le menzogne segrete con le quali inganniamo noi stessi, per cercare finalmente la consolazione in Dio. Egli è nostro Padre e vuole per noi la vita…”. Il gusto e il profumo delle Ceneri sono gusto e profumo dell'abbandono e della certezza.

L'abbandono a Dio e la certezza che la polvere che siamo e a cui ritorneremo non è la finalità della nostra vita. Le ceneri di cui veniamo cosparsi sono ricavati dai rami dell'ulivo benedetti nella Domenica delle Palme dell'anno precedente. Questo albero, che fu testimone del patire del Signore nel Getsemani e che ci dà un frutto meraviglioso, alimento anche della luce (si pensi alle lampade a olio) oltre che del corpo, diventa così il perfetto simbolo di Cristo, il cui patire è sorgente di luce. Le ceneri, dunque, come un anticipo della risurrezione? In un certo senso, sì. Esse testimoniano la gioia delle Palme più che la fatica dei giorni della Passione, la gioia della Resurrezione di Pasqua più che la Croce del Venerdì Santo. Le ceneri testimoniano un Dio il cui amore per gli uomini è straripante, un Dio che crede nell'uomo.

Oggi, come durante tutta la Quaresima, dobbiamo imparare ad accogliere la Buona Notizia, imparare a convertire il nostro sguardo, perché il nostro cammino verso Pasqua non sia un cammino di vergogna e di colpa nel quale non oseremmo guardare in volto il nostro Dio, ma un cammino di gioia, dove, liberati da Dio, potremo testimoniare il trionfo della Vita. Auguro a tutti una felice Quaresima.

card. Augusto Paolo Lojudice: