La prevenzione del lavoro nero nell’ambito domestico e la valorizzazione degli assistenti domiciliari sono temi di fondamentale importanza per il benessere sociale ed economico di ogni comunità, soprattutto considerando il crescente bisogno di supporto e cura per gli anziani. In un contesto in cui la domanda di assistenza domiciliare è in continuo aumento, le lavoratrici e i lavoratori domestici, in particolare le colf, svolgono un ruolo cruciale nel garantire che le persone fragili possano vivere dignitosamente nelle proprie case. Papa Francesco, in diverse occasioni, ha ribadito l’importanza del lavoro come strumento di dignità, sottolineando che “il lavoro è un diritto di ogni persona, e una società che non promuove il lavoro è una società che non promuove la dignità della persona umana”. Questa visione del Santo Padre si applica pienamente al settore del lavoro domestico, dove le colf, che spesso operano in condizioni di invisibilità e precarietà, sono chiamate a contribuire in modo significativo alla qualità della vita degli anziani. Le assistenti domiciliari sono, infatti, il cuore pulsante della quotidianità di molti anziani, garantendo loro non solo l’assistenza fisica necessaria per compiere le azioni quotidiane, ma anche un fondamentale supporto psicologico. La loro opera è una forma di cura che va oltre la semplice prestazione professionale, diventando un atto di servizio e amore verso le persone più vulnerabili della nostra società.
Al fine di contrastare il lavoro nero in questo ambito, è necessario un rafforzamento delle politiche di regolamentazione, che promuovano contratti di lavoro trasparenti, tutelando i diritti delle lavoratrici e dei lavoratori domestici. La regolarizzazione del lavoro domestico attraverso l’adesione a contratti legali permette di garantire non solo la protezione sociale e i diritti pensionistici per gli assistenti domiciliari, ma anche di tutelare gli anziani da una gestione non adeguata delle loro necessità quotidiane. Inoltre, la valorizzazione della figura delle donne e degli uomini che operano nel settore dell’assistenza domestica, passa attraverso un riconoscimento formale del loro lavoro, con politiche che incentivino la loro formazione professionale e l’accesso a opportunità di aggiornamento continuo. Solo così si potrà garantire una qualità dei servizi adeguata alle esigenze della popolazione anziana e con disabilità, rispettando al contempo la dignità di chi si impegna quotidianamente in questo fondamentale settore. La valorizzazione del lavoro domestico e la lotta al lavoro nero in ambito assistenziale devono essere azioni condivise da tutte le istituzioni, ma anche da ogni cittadino, al fine di costruire una società più giusta e rispettosa.
Come afferma Papa Francesco, “non possiamo dimenticare che il vero progresso umano si misura dalla qualità dei rapporti umani”, e la cura degli anziani rappresenta uno dei valori fondanti della nostra comunità, un compito che gli assistenti familiari, con la loro dedizione e competenza, svolgono con immenso valore e grande umanità. Alla luce di quanto detto, come sempre, noi di Acli Colf, attraverso una profonda opera di formazione e sensibilizzazione, imperniata nello spirito di fraternità proprio del cristianesimo sociale, operiamo in prima linea per l’affermazione della legalità nell’ambito del lavoro domestico e per la salvaguardia della dignità di ogni singolo lavoratore di questo settore, senza se e senza ma.