Il lavoro è un elemento fondamentale della vita sociale di ogni cittadino. È però importante che, lo stesso, sia fondato sulla tutela dei diritti e la garanzia del rispetto dei doveri, sulla salvaguardia dell’interesse individuale, sulla promozione dell’interesse collettivo e sulla capacità di elevare il livello di benessere globale di ogni individuo. In altre parole, il lavoro deve concorrere in maniera determinante alla crescita di ogni persona, valorizzando le sue inclinazioni e preservando le rispettive esigenze familiari. Tutto ciò deve rientrare, il più possibile, nel solco di uno sviluppo armonioso del Paese nel suo complesso, creando una sinergia tra cittadini e istituzioni in grado di determinare una risposta celere a quello che, in un recente convegno organizzato dalle Acli di Bergamo, è stato definito il “bisogno di lavoro”.
L’articolo 1 della nostra Costituzione ci ricorda che “l’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro. La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione”. I padri costituenti quindi, con grande lungimiranza, hanno indicato il lavoro quale elemento imprescindibile della vita democratica del nostro Paese nonché come valore alla base dei cosiddetti “diritti di cittadinanza”. In questi ultimi anni però, questo diritto inalienabile, è diventato sempre più flebile. Le ultime statistiche disponibili ci dicono che, attualmente, il tasso di disoccupazione generale è rimasto stabile ad oltre il 7%, mentre quello giovanile è attestato attorno al 21,8%.
Questi dati ci devono far riflettere: la progressiva mancanza di lavoro porta con sé l’acuirsi delle fragilità sociali, pertanto, bisogna creare delle condizioni più proficue affinché si possa incentivare la creazione di nuove sinergie tra istituzioni, aziende ed Enti del Terzo Settore, con l’obiettivo di dare vita ad un mondo del lavoro più equo e inclusivo. Quest’ultimo costituisce una delle radici più profonde e luminose del cristianesimo sociale ed è uno dei presupposti che la società civile deve cogliere per rispondere compiutamente e con spirito di fraternità al crescente bisogno di lavoro, senza se e senza ma.