La voce degli ultimi

venerdì 24 Gennaio 2025
13.6 C
Città del Vaticano

La voce degli ultimi

venerdì 24 Gennaio 2025

La libertà religiosa sotto il tallone della persecuzione

Quasi nessuno nelle società occidentali considera le violazioni alla libertà religiosa una grave emergenza. Eppure basterebbero alcuni numeri a smentire questa ricercata indifferenza. Oltre 416 milioni di cristiani vivono infatti in nazioni in cui è presente e attiva la persecuzione in odio alla fede. Se si superano i confini delle comunità cristiane si scopre addirittura che oltre 4 miliardi di persone vivono nei 26 Paesi considerati da Aiuto alla Chiesa che Soffre (ACS) fra quelli in cui vengono perpetrate le più gravi persecuzioni in odio alla fede e le cui vittime sono non solo cristiani ma appartenenti a ogni credo e confessione.

Quasi la metà di questi Paesi si trova in Africa. Nell’area sub-sahariana dal 2018 le violenze si sono diffuse con una ferocia inimmaginabile. Questi conflitti hanno avuto come co-protagonisti i gruppi armati islamisti, sia locali sia transnazionali, impegnati in una persecuzione mirata e sistematica di quanti non accettano la loro ideologia politico-religiosa deviata, siano essi cristiani o musulmani. Negli ultimi due anni la regione sub-sahariana è diventata un rifugio per oltre due dozzine di gruppi jihadisti che operano attivamente, e sempre più in collaborazione tra loro, sul territorio di 14 Paesi, innanzitutto Burkina Faso, Niger, Ciad, Mali, Camerun e Nigeria. In questa lista del terrore figurano anche formazioni affiliate al sedicente Stato Islamico e ad Al-Qaeda.

Mentre la libertà religiosa in Africa soffre a causa delle violenze intracomunitarie e di quelle jihadiste, in Asia la persecuzione dei gruppi religiosi è prevalentemente opera delle dittature di matrice marxista. In Cina, dove quasi 900 milioni di persone su una popolazione di 1,4 miliardi aderiscono a qualche forma di spiritualità o religione, il controllo da parte del governo, con l’uso della tecnologia, è implacabile. In Corea del Nord non sono riconosciuti i diritti umani fondamentali e la persecuzione prende di mira qualsiasi gruppo che sia percepito come contrario al culto della personalità di Kim Jong-un. Ai cristiani viene riservato un trattamento particolarmente duro.

In Myanmar le aggressioni in corso contro i cristiani nello Stato di Kachin sono state compiute contestualmente a un massiccio attacco a più fasi da parte dell’esercito e di altri gruppi armati contro la popolazione Rohingya, a maggioranza musulmana, presente nello Stato di Rakhine.

In Asia una grave sfida alla libertà religiosa viene anche dal nazionalismo etnico-religioso. L’esempio più esplicito di questa tendenza è l’India, Paese con una popolazione di quasi 1,4 miliardi di persone, a maggioranza induista ma con una significativa presenza di appartenenti a minoranze religiose, tra le quali quelle cristiana e islamica. Il partito al potere, il Bharatiya Janata Party (BJP), promuove una visione ideologica oppressiva che concepisce l’India come una nazione induista per natura.

In Pakistan donne e minorenni appartenenti alla «religione sbagliata», innanzitutto quella cristiana, vengono rapite, violentate e obbligate ad abbandonare la loro fede attraverso le cosiddette conversioni forzate all’Islam. In quanto appartenenti a minoranze religiose, e dunque di fatto cittadine di seconda classe, queste donne e bambine hanno poche o nessuna possibilità di ottenere giustizia.

A questo drammatico quadro vanno aggiunti i 36 Paesi nei quali la libertà religiosa non è costituzionalmente garantita e le nazioni, anche europee, in cui è attiva quella che Papa Francesco chiama la persecuzione «travestita di cultura, modernità e progresso». La libertà religiosa, nel civilissimo XXI secolo, non è mai stata così minacciata.

Alessandro Monteduro, Direttore “Aiuto alla Chiesa che Soffre”

ARTICOLI CORRELATI

AUTORE

ARTICOLI DI ALTRI AUTORI

Ricevi sempre le ultime notizie

Ricevi comodamente e senza costi tutte le ultime notizie direttamente nella tua casella email.

Stay Connected

Seguici sui nostri social !

Scrivi a In Terris

Per inviare un messaggio al direttore o scrivere un tuo articolo:

Decimo Anniversario