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L’insufficienza cardiaca: la pandemia del terzo millennio

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Il 29 settembre, come ogni anno, si celebra la Giornata Mondiale del Cuore (World Heart Day), finalizzata a sensibilizzare la popolazione e l’opinione pubblica sull’importanza della prevenzione cardiovascolare e sull’impatto socioeconomico delle patologie cardiovascolari che, anche in tempi di pandemia da COVID-19, rappresentano la prima causa di morte al mondo.

La situazione pandemica che stiamo vivendo ha purtroppo fatto passare in secondo piano l’importanza della prevenzione e cura delle patologie cardiovascolari e negato, per chiusura di unità operative dedicate o per paura dei pazienti nel recarsi in ospedale, l’accesso a cure tempestive per i pazienti affetti da patologia cardiovascolare.

L’attenzione alle patologie cardiovascolari riguarda ogni fascia di età; non dobbiamo dimenticare l’importanza della prevenzione della morte cardiaca improvvisa nei giovani né tantomeno sottovalutare quella che rappresenta la pandemia del terzo millennio, ovvero l’insufficienza cardiaca che costituisce un enorme problema di sanità pubblica sia in termini di necessità di assistenza e risorse sia in termini di impatto sulla qualità di vita del paziente.

Con l’obiettivo di sottolineare la necessità di attenzione sulle patologie cardiovascolari da parte sia delle istituzioni che della popolazione, l’Istituto Nazionale per le Ricerche Cardiovascolari (INRC), in occasione della Giornata Mondiale del Cuore, organizza un congresso virtuale focalizzato su tre tematiche principali: applicazioni della telemedicina in campo cardiovascolare, prevenzione e conseguenze dell’isolamento sociale sulla salute cardiovascolare.

La telemedicina e la possibilità di monitoraggio remoto dei pazienti, in un periodo di difficoltà nell’accesso alle cure per la pandemia, rappresentano uno strumento formidabile nella gestione clinica dei pazienti con sistemi in grado di rilevare, mediante algoritmi di intelligenza artificiale, il peggioramento del quadro di insufficienza cardiaca e permettere di intervenire sulla terapia prima che si arrivi all’ospedalizzazione del paziente.

La necessaria e dovuta attenzione posta alla prevenzione dell’infezione da SARS CoV2 ha tuttavia messo in secondo piano l’importanza della prevenzione cardiovascolare che rappresenta lo strumento più efficace nella riduzione delle patologie cardiovascolari e delle morti ad esse dovute; durante il congresso sarà enfatizzata l’importanza della prevenzione cardiovascolare a tutti i livelli e sarà illustrato come gli strumenti tecnologici possano essere utili anche in tale campo oltre che nella cura e monitoraggio dei pazienti affetti da insufficienza cardiaca.

Infine, la dovuta attenzione sarà prestata all’influenza sulle patologie cardiovascolari dell’isolamento sociale, acuito dalla pandemia da COVID-19, sul quale è possibile intervenire sempre con l’ausilio della tecnologia, attraverso la creazione di reti digitali.

L’evento sarà concluso da una tavola rotonda sul futuro della Cardiologia, in bilico tra la tradizione del classico approccio clinico e l’innovazione rappresentata dalla tecnologia. Per chi volesse collegarsi: CLICCA QUI

Prof. Francesco Fedele: