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Inaspettate convergenze post voto

Nel percorso elettorale si avvicina il giorno delle votazioni, si succedonoĀ eĀ si moltiplicano i sondaggi per prevedere e misurare la forza delle coalizioni e delle singole formazioni politiche che si contendono il voto, si moltiplicano le previsioni degli esiti. La convinzione piĆ¹ diffusa ĆØ che in una competizione che vede tre aggregazioni principali, di centrosinistra, di centrodestra e del M5S, oltre ad altri partiti non coalizzati e di minore peso, il risultato elettorale non vedrĆ  un vincitore idoneo a garantire da solo la necessaria maggioranza parlamentare per un proprio governo. Dā€™altra parte ciascuna delle tre forze in campo, che si contendono il potere, si presenta allā€™elettorato come antagonista delle altre, ed ĆØ quindi naturale che escluda successivi patteggiamenti o mutamenti nelle coalizioni, che sarebbero in aperta contraddizione con una competizione tra forze che si presentano come alternative e si propongono di esserlo.

Da qui lā€™affollarsi delle ipotesi, delle previsioni e degli auspici che fanno commentatori ed opinionisti, e non solo loro, qualche volta dopo aver esplorato, non si sa con quale attendibilitĆ , il retroscena. Si aggregheranno forze che si sono combattute, magari tenendo aperto ma non evidente un canale di comunicazione?Ā Si dissolveranno i legami dei raggruppamenti elettorali, al loro interno non del tutto omogenei? Si darĆ  vita ad una grande coalizione? Ci sarĆ  un governoĀ di salute nazionale che, nella verificata impossibilitĆ  di altre soluzioni,Ā potrebbe proporre il Presidente della Repubblica? Il trasformismo ed il mutamento di campo dei parlamentari, che ha caratterizzato non poco la legislatura che si ĆØ ora chiusa, consentirĆ  di mantenere in vita, mediante aggregazioni opportunistiche, quella che nascerĆ  dopo le elezioni? In assenza di altre soluzioni potrĆ  sopravvivereĀ il Governo in carica, che non ĆØ stato sfiduciato dal Parlamento, perĀ condurre a nuove elezioni con una nuova legge elettorale?

Lo sforzo di ideazione che propongono questi interrogativi, e gli altri che si possono aggiungere, piĆ¹ che inutile ĆØ sprecato. Eā€™ fuorviante fare previsioni su che cosa accadrĆ , e secondo i piĆ¹ audaci analisti dovrĆ  accadere o ĆØ opportuno che accada, allā€™esito delle elezioni, quando si conteranno non soltanto i voti dimenticando i sondaggi, ma si passerĆ  dai voti alla composizione della Camera e del Senato, al numero dei seggi assegnati a ciascuna forza politica ed alla conseguente formazione dei Gruppi parlamentari.Ā Il primo appuntamento di ciascuna Assemblea, la elezione dei Presidenti, offrirĆ  una idea dei rapporti che si andranno intessendo allā€™interno di esse, se consentiranno di identificare una maggioranza ed una minoranza, o se si ricorrerĆ  a soluzioni del tutto neutre, sganciate dal peso di ciascuna delle forze parlamentari in campo. In ogni caso questo puĆ² valere solo come segnale degli umori parlamentari, perchĆ© la nomina del Presidente del Consiglio e, su proposta di questi, dei ministri chiamati a comporre il governo, ĆØ per costituzione compito e prerogativa del Presidente delle Repubblica, che orienterĆ  le sue scelte verificando e valutando quale soluzione puĆ² raccogliere la fiducia del Parlamento, essenziale nel nostro sistema istituzionale.

Non valgono dunque gli annunci, ma i risultati elettorali e la consistenza e coesione di ciascuna forza parlamentare. Abbiamo sotto gli occhi lā€™esempio della Germania che, pure tra convulsioni interne ai partiti maggiori, socialista e cristiano democratici, si trova nella necessitĆ  di praticare una grande coalizione tra forze che si sono proposte come contrapposte, e che la situazione spinge ora, mediante un negoziato serrato e non indolore, ad un patto analitico e circoscritto che assicuri governo e stabilitĆ .

Abbandonando la inutile pretesa delle previsioni sulla composizione dei governi, sarebbe forse piĆ¹ opportuno esercitarsi sul terreno dellā€™analisi dei problemi e delle soluzioni, che rimangono e si impongono, chiunque sia il vincitore della competizione. Come ridare slancio morale ed economico al Paese, assicurare il lavoro essenziale per la dignitĆ  della persona, rinsaldare il tessuto sociale, promuovere la famiglia che ĆØ al centro del sentire comune, ridurre il fardello del debito pubblico che nessuno ci toglierĆ  di dosso gratuitamente. Con concretezza e realismo, rifuggendo da annunci inattendibili ed insinceri, il percorso per la soluzione di questi ed altri problemi potrebbe trovare inaspettate convergenze.

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