La situazione delle bande giovanili in Italia, tratteggiata dal Servizio analisi criminale della Direzione centrale della polizia criminale, nell’ambito del recente report su “Criminalità minorile e gang giovanili”, ha evidenziato che, in questo periodo storico, 73 provincie del nostro Paese, hanno registrato attività violente da parte di gang di giovani con un’età media tra i 15 e i 24 anni. In particolare, dagli elementi forniti, è emerso che, i giovani che ne fanno parte, nel maggior numero dei casi, provengono da contesti in cui hanno rapporti problematici con la scuola e con le famiglie a cui si aggiungono difficoltà relazionali e l’utilizzo errato dei social network che, a volte, tendono a generare in loro fenomeni di auto assolvimento e ricerca di visibilità sui social network attraverso un utilizzo errato.
Questa problematica ci pone di fronte a diverse problematiche di cui, la principale, è il rapporto con le istituzioni educative di cui, la prima, è la famiglia. È bene ricordare che, alcune delle radici di questo fenomeno, risiedono nella crescente deresponsabilizzazione e anonimizzazione delle giovani generazioni che, molte volte, parte dall’inversione di ruolo tra genitori e figli, ovvero da una rottura dei ruoli attesi in cui, i secondi, si ritrovano a soddisfare i bisogni dei primi, causando depressione, bassa autostima, isolamento sociale, sintomi psicosomatici e sintomi esternalizzanti, come ad esempio il disturbo della condotta. La costituzione di una famiglia e, di conseguenza, il rapporto genitore – figlio, prevede la creazione di specifici obblighi, sia morali che materiali tra coloro che la compongono e, uno di questi, è l’educazione.
La famiglia e i genitori, pertanto, devono saper essere un baluardo di autorevolezza, sapendo dire anche dei “no”, ovvero togliere quando è necessario e dare un indirizzo che passa, primariamente, attraverso un’alleanza con le altre istituzioni educative verso il bene comune e la crescita armoniosa delle giovani. Così facendo e, ove necessario, con l’aiuto di figure professionali specializzate, la famiglia deve tornare ad essere il luogo dove i giovani imparano a vivere e, soprattutto, a volare verso il futuro. Questi presupposti faranno sì che, le gang giovani, con l’aiuto di tutti, possano diventare una parentesi lontana del nostro passato.