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Il terrorismo e gli errori dell’Europa

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Da alcuni anni ormai siamo costretti ad ascoltare notizie in tutti i TG riguardanti l’emigrazione e l’accoglienza. Da una parte chi è favorevole, dall’altra chi invoca misure forti e addirittura la chiusura delle frontiere. Insomma si sta diffondendo un clima di paura ed una sorta di autodifesa che sembra sfociare nel razzismo e che ci riporta a periodi bui della nostra storia, anche non troppo lontana, in cui si facevano distinzioni tra razze buone e razze cattive. Il tema dell’accoglienza e dell’immigrazione da problema reale sta diventando anche tema politico attraverso il quale cavalcare le campagne elettorali. E quindi tante chiacchiere e molta confusione.

È evidente che in un Paese in difficoltà come il nostro il richiamo del “prima ai nostri” è sentito e sofferto. Ma quale è stato l’errore dell’Europa, errore che ora scontano anche Paesi a noi vicini come la Francia e la Germania? Quello di aver pensato che l’invasione delle nostre coste da parte di tanti disperati fosse un problema solamente italiano. Chi non ricorda i sorrisetti dei due premier all’indirizzo del nostro?

Siamo stati lasciati soli ad affrontare il problema dell’emergenza profughi ed i Paesi dell’Europa si sono mossi solo quando centinaia di bare sono state allineate sulle coste siciliane e vi sono state le sfilate con lacrime di coccodrillo, ma i Paesi – nostri confinanti – si sono mossi solo dopo che essi stessi sono diventati bersagli di attentati. Il Mediterraneo da Mare Nostrum è diventato un enorme cimitero e l’impressione, ormai diffusa, è che siamo intervenuti troppo tardi e che non ci siano più i margini per risolvere questa difficile situazione.

Spesso si leggono critiche anche sul Santo Padre che predica di aiutare il prossimo. E cos’altro potrebbe dire il rappresentante del Cristo in terra se non di aiutare il povero? Ma come può un bicchiere raccogliere un lago?

L’Italia, e la stessa Europa, non hanno la capacità di accogliere un continente e sembra che 20una massa enorme di disperati guardi all’Europa come propria destinazione. I recenti sanguinosi episodi accaduti in Spagna, che hanno fatto seguito ad altre stragi avvenute in Europa, ci impongono di attuare iniziative efficaci di intelligence e di sicurezza che i Governi dovranno adottare, limitando la stessa libertà dei cittadini.

Purtroppo il terrorismo internazionale di matrice islamica ha già vinto più di una battaglia. Se l’Europa non vorrà essere sopraffatta dovrà necessariamente dotarsi di una polizia europea con poteri speciali e dovrà farlo prima che sia troppo tardi: lo chiedono le tante vittime innocenti che hanno immolato la loro vita in nome di una integrazione che sembra essere una vera chimera ed i nostri giovani che guardano al loro futuro con crescente preoccupazione e solo al di fuori dei confini italiani.

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