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Il tasto dell'
autodistruzione

La sinistra, nel bene e nel male, ĆØ stata il motore del dibattito politico degli ultimi anni. Con le sue proposte, le sue suggestioni, le sue avversione e, perchĆ© no, le sue continue beghe interne, ha dettato l'agenda dei confronti e degli scontri. Dallā€™antiberlusconismo militante al pressappochismo imperante nelle fasi di governo, il centrosinistra ĆØ sempre stato al centro. Eppure in queste ultime settimane sembra in preda a un'uggia collettiva, stanca di fare e di dire. E come se volesse razionalmente andare a sbattere contro il muro del risultato elettorale tratteggiato dai sondaggi.

PerchĆ© se il Pd di Matteo Renzi ĆØ tornato a dialogare con forza con Pisapia, capace solo di disegnare grandi cerchi concentrici per restare sempre al punto di partenza, il movimento di Bersani e Speranza insiste nella scelta solitaria, pur essendo consapevole che corre il serio rischio di ballare da solo. Cosi comā€™ĆØ la legge elettorale, Mdp rischia il grande isolamento politico, ottenendo solo lā€™effetto di togliere voti a Renzi. Poco piĆ¹ che un modesto premio di consolazione.

Lā€™anima collettiva, ovviamente, se ne accorge. Le molte figure pubbliche che negli ultimi anni erano state disposte a spendersi nella partita politica, hanno da tempo preso le distanze. Non c'ĆØ piĆ¹ un cantante, un attore, un regista, ma nemmeno un Farinetti o un Baricco, disponibile allā€™endorsement per nessuna delle parti in causa. Meglio stare alla finestra in attesa degli eventi. Magari ĆØ solo un momento. Magari il sentiment non ĆØ cambiato, e la campagna elettorale ormai incombente riaccenderĆ  le polveri. Ma occorre stare molto attenti alla noia. ƈ un nemico invincibile, assai peggiore dellā€™eccesso di adrenalina di cui pure in tanti si sono lamentati. La noia, in Italia, non viene perdonata a nessuno. Ed ĆØ la ragione per la quale la minoranza dem insiste nel cercare ancora una chiave che apra la porta del dialogo con Mdp, consapevole del fatto che solo una vera alleanza e non un'accozzaglia elettorale possa determinare la vittoria del centrosinistra.

Lā€™isolamento di Bersani e Speranza potrebbe avere come contrappasso il disgregamento del Pd, inizialmente proiettato da Renzo verso il limbo del vorremmo ma non possiamo. ā€œSe Mdp vuol parlare dopo, sarebbe meglio cominciare a farlo adessoā€, dice il ministro Andrea Orlando, commentando le parole di Pierluigi Bersani che ha chiuso a unā€™intesa pre-voto col Pd. ā€œPensare di fare una campagna in cui ci si prende a male parole e dopo si costruisce un patto di azione non mi sembra particolarmente agevoleā€, chiosa lā€™esponente dell'esecutivo. Difficilmente avrĆ  tortoā€¦.

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