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Il Sud Italia sia il centro di un nuovo Rinascimento

Negli ultimi decenni, il divario nella crescita tra il Nord e il Sud Italia è progressivamente diminuito ma non è ancora stato colmato e attende la prova delle sfide future legate all’occupazione giovanile, alla produttività e allo sviluppo sostenibile, guardando soprattutto all’attuazione del Pnrr alle politiche comunitarie e dell’esecutivo. Alla luce di ciò quindi, soprattutto volgendo lo sguardo verso l’anno che sta per cominciare, è fondamentale promuovere investimenti e riforme che potenzino la capacità produttiva delle regioni meridionali. A tal proposito, è importante sfruttare le immense potenzialità insite nel nostro territorio, per far sì che si possano attrare investimenti privati e dare così adeguate prospettive di sviluppo al Meridione, sia sotto il profilo economico che ambientale.

Il raggiungimento di questi obiettivi però, deve presupporre il varo di soluzioni innovative, le quali devono essere sempre più interconnesse, mettendo in campo costanti sforzi di comprensione unitaria e chiamando ad una nuova alleanza tra politica ed economia, tra cultura, ambiente e tra tutti gli attori della società civile. Indubbiamente, in questo processo verso un futuro nuovo fatto di sviluppo sostenibile, fraternità e sviluppo, l’associazionismo di matrice cattolica, deve assumere un ruolo di primaria importanza, costruendo ponti tra culture e coinvolgendo i più giovani nei processi decisionali affinché, gli stessi, possano essere plasmati sulle esigenze e sugli auspici degli adulti del domani.

Infine, quindi, vorrei che, nell’anno che ci attende, il Sud possa essere il centro propulsivo di un nuovo Rinascimento culturale, sociale ed economico, in grado di mettere sempre al centro la tutela della dignità delle persone e la salvaguardia delle comunità, anche e soprattutto quelle più decentrate.

Mi onoro, da sempre, di vivere in provincia di Cosenza, uno dei luoghi più belli d’Italia e vorrei che, tutti coloro che vivono qui e in altri luoghi del Mezzogiorno, non debbano essere costretti ad emigrare per realizzare i loro sogni. Abbiamo tutte le potenzialità per tendere ad un futuro migliore ma, partendo dal nostro prossimo in difficoltà, ci devono essere dati gli strumenti per crescere, di più e meglio, attraverso un ciclo economico più solidale e sociale.

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